ENNIO PASTORET

ASSESSORE ALLE ATTIVITA' PRODUTTIVE

italiano francais

Ennio PastoretNegli ultimi tre anni ho sempre ricordato, in questa breve pagina di presentazione, il persistere di una situazione di una pesante crisi che ha colpito il nostro sistema economico e produttivo, con conseguenti continue e gravi ricadute sull’economia delle famiglie e dei cittadini.

Numerosi sono stati i tentativi di spiegare al mondo le varie sfaccettature di una situazione grave come quella che abbiamo conosciuto e che continua ad attanagliare l’intero sistema sociale dell’eurozona e non solo.

Se l’anno scorso si paventavano pericoli per la sopravvivenza dell’euro, oggi i rischi reali che ciò accada sono assai alti e, in più, non è mai stata così seria la minaccia della bancarotta di diversi paesi, strangolati dal proprio debito pubblico e, in particolar modo, dagli spropositati interessi che esso richiede di corrispondere.

Tutti si chiedono se, in quale modo e quando si riuscirà a uscire da questa crisi, ma nessuno è in grado di fornire certezze. In questi ultimi anni gli oracoli dell’ottimismo sono stati smentiti e oggi siamo tutti consapevoli che il sistema non riuscirà a reggere senza interventi strutturali pesanti.

Certamente i Governi si sono apprestati o si apprestano a varare misure draconiane per fare ancora fronte a un’emergenza che è ormai strutturale. Ciò non pare però destinato a porre definitivamente termine alla questione in tempi rapidi. Ci si chiede quindi se si troverà il coraggio di indirizzare alcuni dei prossimi interventi anche alla correzione dei comportamenti e delle azioni di coloro che, dopo aver prodotto la crisi, continuano ad assecondare le volubilità che tanto influiscono sull’andamento dei mercati.

La crisi, come sappiamo, è nata dall’incapacità di alcuni grandi gruppi bancari di sostenere un sistema finanziario che si reggeva sull’indebitamento. Quando il rapporto tra i debiti contratti e i crediti concessi è divenuto insostenibile il sistema ha collassato. E’ stato così che le persone indebitate hanno perso i loro averi, i dipendenti delle banche hanno perso il lavoro e, paradossalmente, solo le banche, nonostante il forte contraccolpo, hanno potuto reggere anche grazie a provvidenziali aiuti di stato.

A fronte delle pesanti responsabilità e degli ingenti aiuti, le banche hanno ridotto fortemente il sotegno al credito, strangolando di fatto l’iniziativa delle imprese che, in questa fase, risultano fortemente indebolite. Così ci troviamo di fronte ad una contraddizione difficilmente risolvibile, poiché per far ripartire l’economia sarebbe necessaria una dinamicità del mercato con una crescita dei consumi. Ma proprio sui consumatori si è abbattuta la scure della crisi, deprimendo i consumi stessi e aumentando, in moltissimi casi, i livelli di povertà.

Lo stesso sistema creditizio, che in tempi recenti aveva incentivato, irresponsabilmente, il ricorso all’indebitamento, oggi ha stretto all’inverosimile i cordoni della borsa al punto da non sostenere neppure più le aziende in difficoltà, impedendo di fatto quella crescita che, sola, potrebbe rappresentare il primo indispensabile fattore per uscire dalla crisi.

Questo quadro desolante ha avuto ricadute serie anche sul sistema Valle d’Aosta e ha richiesto all’Amministrazione regionale un grande impegno per sostenere i settori tradizionali dell’industria e dell’artigianato. Per il quarto anno consecutivo di crisi e di riduzione di risorse, quindi, l’Assessorato delle attività produttive ha assicurato il mantenimento dei fondi necessari per sostenere gli interventi di settore nei due comparti.

Oltre ai consueti interventi basati sulla l.r. 3/2006, sono state destinate importanti risorse al settore della ricerca, che hanno consentito a diverse aziende valdostane di sviluppare progetti importanti mantenendo i loro livelli di competitività e, in alcuni casi, di accrescere il loro campo di azione e di produzione.

Va segnalato il fatto che la recente legge a sostegno dell’imprenditoria giovanile ha iniziato ad affermarsi e a dare buoni risultati. Da questa considerazione, è sorta l’esigenza di offrire ulteriori opportunità  ai giovani, portando, nel corso del 2011, all’approvazione di una legge regionale a sostegno delle nuove imprese innovative che potrà offrire opportunità e lavoro nel settore industriale ai giovani con propensioni tecniche avanzate

I settori dell’artigianato di tradizione hanno ancora una volta dimostrato una notevole vitalità e le manifestazioni invernali della Foire ed estive dell’Atelier, della Mostra concorso e della Foire d’été hanno avuto un grande successo di pubblico e di riconoscimenti.

Nel comparto energia si è giunti alla composizione d’insieme dei diversi provvedimenti applicativi delle leggi di settore ed è così che, oltre al sostegno all’uso razionale dell’energia e allo sviluppo delle energie rinnovabili, è stato messo a punto il sistema di certificazione energetica degli edifici.

La certificazione energetica, dal luglio 2011 è divenuta un obbligo per gli edifici di nuova costruzione, di totale ricostruzione, di ristrutturazione e di compravendita.

Naturalmente, la Regione Valle d’Aosta ha mantenuto e, in alcuni casi ampliato, l’insieme degli incentivi regionali a sostegno degli interventi di risparmio energetico e di uso razionale dell’energia ritenendo importante sostenere il miglioramento dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio. Numerosi sono stati i cittadini che hanno fatto ricorso a queste agevolazioni mantenendo vivace, anche dal punto di vista economico, il sistema.

Va sottolineato il fatto che, grazie all’incentivazione regionale del 20 per cento a fondo perso, c’è stato anche un forte ricorso all’utilizzo del fotovoltaico che ha registrato una significativa crescita in quest’ultimo anno.

Il 2012 sarà l’anno di approvazione definitiva del Piano Energetico Regionale, che è già stato predisposto. Sarà questo un provvedimento assai importante che consentirà di disegnare il quadro d’insieme del settore energetico per i prossimi anni in relazione alle direttive europee e statali.