
Giuseppe Isabellon
ASSESSORE AGRICOLTURA E RISORSE NATURALI
Nel corso del 2010 il dibattito sul futuro della PAC, la Politica Agricola Comune, si è notevolmente intensificato.
Ad animare il dibattito è stato l'annuncio, sia a livello comunitario che nazionale, del possibile spostamento dei pagamenti per le zone svantaggiate, la cosiddetta indennità compensativa, dal II° pilastro – relativo al sostegno allo sviluppo rurale – al I° pilastro – che riguarda i pagamenti diretti. Così facendo, secondo il nuovo Commissario europeo all’agricoltura Dacian Ciolos, il I° pilastro potrebbe essere utilizzato più efficacemente per compensare gli agricoltori nella loro funzione di fornitori di beni pubblici e di “guardiani” dell’ambiente, prevedendo in un unico contenitore tutti i pagamenti diretti all’azienda, il cui impegno finanziario annuo acquisirebbe tra l’altro una nuova giustificazione, più “verde” e sostenibile, di fronte all’opinione pubblica europea.
Questa prospettiva non è però condivisa dalle Regioni e Province autonome dell’arco alpino. Io stesso, con una nota personale, e gli Assessori delle Province autonome di Trento e Bolzano, con una nota congiunta, abbiamo espresso al Ministero delle Politiche agricole la nostra forte preoccupazione sull’ipotesi di eliminare i premi compensativi dalla politica di sviluppo rurale, alla luce dell’importanza che tale sostegno riveste nelle zone montane, dove è necessario ponderare tali premi alle reali esigenze e problematiche del territorio, quali le elevate pendenze, la polverizzazione delle proprietà e le difficoltà di accesso.
A fronte dell’avvio della delicata fase di revisione della PAC dopo il 2013, l’anno di chiusura dell’attuale Programma di Sviluppo Rurale, nel mese di ottobre ho partecipato, con altri rappresentanti di Regioni montane italiane, tedesche e austriache, ad un incontro politico per elaborare una linea comune a supporto di un’efficace azione di lobbying nei confronti del Commissario europeo. A tale incontro ha fatto seguito una riunione tecnica che ha definito, in attuazione della volontà politica espressa, una serie di richieste da presentare al Commissario Ciolos, resosi disponibile all’esame delle stesse.
In sintesi, per il prossimo periodo di programmazione 2014-2020, attraverso il documento congiunto abbiamo richiesto di:
- mantenere l’indennità compensativa nell’ambito dello sviluppo rurale, ovvero il II° pilastro, garantendo la possibilità di aumentarne l’attuale livello superiore medio;
- continuare ad erogare l’indennità anche agli agricoltori di montagna a tempo parziale;
- introdurre un premio accoppiato per i ruminanti al fine di garantire la sopravvivenza dell’allevamento, fondamentale per il mantenimento dell’agricoltura di montagna;
- prevedere un innalzamento almeno al 75 per cento dell’intensità di aiuto per gli investimenti edilizi;
- prevedere un contributo per i costi di raccolta dei prodotti agricoli, più elevati nelle zone di montagna.
Sicuramente incoraggiante è il fatto che il Presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, ha assicurato sin d’ora la sua disponibilità ad adottare, nelle opportune fasi, azioni di sostegno a favore dell’agricoltura di montagna, anche in eventuale contrapposizione alla Commissione

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