Sono proseguite le azioni tese a qualificare l'offerta regionale per le persone con disabilità sia mediante l'aumento dei posti disponibili nelle strutture residenziali e diurne, sia potenziando le attività occupazionali dei quattro centri educativi assistenziali (CEA), sia ampliando l'offerta di posti dei molti altri servizi loro rivolti: dal servizio di accompagnamento e integrazione, al laboratorio di attività sonoro-musicali, ai soggiorni climatici. Infine, è stato predisposto un nuovo servizio sperimentale denominato Progetto Sollievo a favore delle famiglie con persone disabili, operativo anche nei giorni festivi, il sabato e la domenica.
Contro altre forme di fragilità temporanea o permanente, nel distretto 1, è stato sperimentato un percorso di socializzazione per persone con problematiche psichiatriche, mentre, nei distretti 1 e 4 è stato avviato un progetto di prevenzione della depressione post partum.
Per quanto concerne il sostegno economico ai disabili e alle loro famiglie, l'impegno è rimasto importante nonostante la crisi economica e i tagli alle finanze regionali. Per il solo servizio di assistenza alla vita indipendente (A.V.I.), rivolto a persone adulte con disabilità fisica e/o sensoriale, i voucher erogati corrispondono a una spesa che supera la cifra di 156 mila euro.
In tema di occupabilità è proseguito anche nel 2010 il "Percorso individualizzato" che ha condotto all'inserimento lavorativo stabile di due dei cinque partecipanti ed è già in atto, con i tecnici, il percorso per l'assunzione di altre due persone con disabilità. Si è inoltre contribuito alla stesura delle linee guida per l'attivazione dei laboratori occupazionali per il consolidamento del sistema dell'integrazione lavorativa di queste persone. Inoltre, sono stati finanziati 17 progetti speciali volti a contrastare l'emarginazione e l'esclusione sociale delle persone con disabilità nei vari settori della vita di relazione. Infine, per il reinserimento sociale delle persone con disabilità e residue capacità lavorative e produttive è stata promossa l'istituzione della fondazione regionale "Sistema Ollignan Onlus", che offre opportunità di un contesto lavorativo protetto e laboratoriale, capace di valorizzarne le abilità e le competenze con modalità individualizzate.
In merito alle ultime fasi della vita, ma anche per tutte le patologie arrecanti dolore cronico, si è lavorato al modello organizzativo della rete regionale delle cure palliative e, conformemente alla legge 38 del 2010, si è aperto un ambulatorio di terapia antalgica sul territorio per dare avvio anche alla seconda rete, quella per il trattamento del dolore. Entrambe le reti includono attività di assistenza domiciliare, ambulatoriale, Hospice e l'integrazione dei protocolli tra ospedale e territorio.
Sono proseguiti i progetti, alcuni dei quali nazionali, volti a contrastare le diverse forme di dipendenza patologica: droghe, alcolismo e fumo, dando al contempo continuità al principio dell'integrazione delle offerte terapeutiche, della continuità assistenziale e assicurando un razionale utilizzo dei servizi e dei livelli di assistenza. Per la salute mentale, sono stati implementati e terminati i progetti con attenzione specifica ai bisogni della comunità locale, con l'obiettivo, tra gli altri, di inserire e favorire l'accoglienza di queste persone nei diversi ambiti del tessuto sociale.
Nel 2010 il Piano regionale della Prevenzione ha dato continuità di sviluppo alle aree già individuate dal relativo Piano nazionale e ha portato a regime i sistemi di sorveglianza esistenti con importante vantaggio per le attività di prevenzione mirata a specifici gruppi a rischio. E' stata organizzata la Giornata della Prevenzione che, anche in questa nona edizione, ha aggregato tutti gli attori dei servizi pubblici, privati e del volontariato.
In ambito sociale, a sostegno della centralità della famiglia, è stata organizzata in forma inedita la 1° settimana della famiglia (svoltasi dal 16 al 23 ottobre 2010), che ha dedicato particolare attenzione alle tematiche dell'educazione e al ruolo che la famiglia ricopre nei diversi ambiti della vita sociale.
Per i più piccoli è stato offerto un nuovo ambulatorio di odontoiatria pediatrica ed è stata avviata una sperimentazione della valutazione logopedica e psicologica per il disagio scolastico nel distretto 4.
Per i più grandi è proseguita l'attività nell'ambito del bando "GIOVANI IN M.O.T.O.", che ha visto il finanziamento di circa venti progetti presentati dai giovani "in favore dei giovani" ed è stato nuovamente realizzato un corso di formazione per operatori che si occupano di politiche giovanili.
A seguito della designazione di Torino quale "Capitale europea dei giovani per il 2010" la Valle d'Aosta ha aderito al Comitato organizzatore offrendo la propria disponibilità a collaborare in stretta sinergia per la co-progettazione e realizzazione degli eventi previsti.
E' stato infine realizzato un bando per la selezione di volontari da destinare al servizio civile in Italia e all'estero cui hanno partecipato 6 Enti valdostani per un totale di 16 posti.
Contro il disagio familiare è stato inaugurato il servizio sperimentale di mediazione familiare per il triennio 2010/2012 in considerazione del sensibile e costante incremento del fenomeno delle separazioni e dei divorzi in Valle d'Aosta, e dando risposta a un'esigenza avvertita da tempo dai servizi socio-sanitari, dagli Organi Giudiziari e dagli stessi coniugi interessati.
E' stato anche realizzato nel distretto socio-sanitario n. 4 un progetto sperimentale di collaborazione tra scuola, operatori dei servizi per la prima infanzia e servizi socio-sanitari sul tema del maltrattamento e abuso in famiglia.
All'interno dei lavori del Piano di Zona ha preso avvio la fase di realizzazione dei progetti di sub ambito al fine di dare risposta ai bisogni specifici emersi nei singoli territori di appartenenza, creando reti collaborative con i servizi già esistenti.