L'ATTIVITĄ DEL 2010
Lo scenario in Valle d’Aosta
La recente analisi, effettuata dalla Banca d’Italia, sull’economia in Valle d’Aosta ha evidenziato che nel 2010 si sono visti segnali di moderato miglioramento della congiuntura, confermati anche dalle previsioni per il 2011.
Secondo i dati Istat l’occupazione in Valle d’Aosta nel 2010 è tornata ad aumentare con una conseguente diminuzione del tasso di disoccupazione. Questo trend positivo, secondo le fonti Istat, sembra confermato anche per il 2011 facendo quindi ben sperare nel mantenimento di un reddito pro capite che permetta di sostenere l’attuale livello dei consumi.
I prestiti bancari alle imprese sono tornati a crescere, secondo fonti della Banca d’Italia, segno di un maggiore ottimismo da parte degli imprenditori soprattutto delle piccole e medie imprese, anche per il 2011/2013 con una prospettiva a medio termine.
Le famiglie consumatrici, per tutto il 2010, hanno beneficiato di un incremento dei finanziamenti da parte dei principali Istituti di credito; da ciò si deduce che nella Regione permanga una moderata fiducia per il futuro, in forte contrapposizione con quanto percepito nel resto d’Italia. Questo segnale è ulteriormente confermato dal fatto che le famiglie hanno aumentato i depositi e gli investimenti a medio lungo termine.
Tabella - Forze di lavoro, tasso di disoccupazione e attivitą [Fonte: Istat]
Tabella - Prestiti bancari per settore di attivitą economica [Fonte: Banca d'Italia]
Rapporti finanziari con lo Stato
Il bilancio regionale di previsione per il triennio 2011-2013 è stato redatto tenendo conto:
-
della manovra finanziaria dello Stato – Legge n. 122 del 2010;
- del federalismo fiscale.
La manovra finanziaria dello Stato – (Legge n. 122 del 2010) ha previsto un contributo di 500 milioni di euro per l’anno 2011 da suddividere tra tutte le Regioni a Statuto speciale. Un apposito tavolo di lavoro è stato istituito per condurre la trattativa che ha portato alla Valle d’Aosta un risultato superiore alle aspettative, rispetto alle prime comunicazioni dello Stato, riducendo la quota a carico della Regione da 29 a poco più di 24 milioni di euro per l’anno 2011.

L’11 novembre scorso la Regione ha firmato l'accordo per il coordinamento della finanza pubblica, nell'ambito del processo di attuazione del federalismo fiscale, in applicazione dell'articolo 119 della Costituzione. L’accordo definisce le modalità di partecipazione della Regione al conseguimento degli obiettivi di perequazione e di solidarietà, che, per il 2011, comporteranno un effetto finanziario positivo per il bilancio dello Stato di 104 milioni di euro, anche grazie all’assunzione da parte della Regione di competenze in materia di servizi ferroviari di interesse locale.
La firma dell’accordo sul federalismo fiscale, che è già stato inserito nella legge di stabilità, prevede la riduzione progressiva dell’Iva da importazione, sino ad arrivare alla sua eliminazione nel 2017, e il riconoscimento alla Valle d’Aosta di una più ampia compartecipazione ai tributi erariali afferenti il territorio regionale.
Alla Valle d’Aosta sarà assegnato il gettito totale (anziché i nove decimi) per una serie di imposte, tra cui l’Imposta sul reddito delle persone fisiche (l’IRPEF), l’imposta sul reddito delle società (l’IRES), le ritenute su interessi e redditi da capitale, le imposte sulle successioni e donazioni, l’IVA, le accise sull’energia elettrica, sulla benzina, gli oli da gas e quelle sui tabacchi e le tasse auto, già riscosse direttamente dalla Regione.
Sarà altresì conferito il gettito totale di imposte, quali le accise sul gas naturale, le imposte sulle assicurazioni e le imposte sugli spettacoli e intrattenimenti, per le quali la Regione attualmente non aveva alcuna compartecipazione.
Impatto nuovo federalismo fiscale
In tale ambito sono da sottolineare due punti di forza del nuovo ordinamento finanziario:
- 1) il riconoscimento della compartecipazione a “tutte le entrate tributarie erariali, comunque denominate, percette nel territorio regionale”, norma che non era presente nel nostro attuale ordinamento finanziario. Circostanza che aveva comportato la perdita per la Regione della compartecipazione a rilevanti gettiti, quali, ad esempio, quello derivante dall’ILOR e dall’imposta patrimoniale;
- 2) la previsione, nella norma di attuazione, del diritto alla compartecipazione alle imposte sostitutive, sinora prevista in una legge ordinaria dello Stato.
Il nuovo ordinamento finanziario è l’attuazione di un vero federalismo fiscale: le imposte “prodotte” nel territorio della Regione rimarranno disponibili nello stesso territorio, per una quota maggiore rispetto al passato.
Il nuovo ordinamento dà maggiori certezze per la programmazione finanziaria, nelle premesse dell’accordo è stabilito che la
Regione Valle d’Aosta concorre al conseguimento degli obiettivi di perequazione e di solidarietà (…), nonché all’assolvimento degli obblighi di carattere finanziario posti dall’ordinamento comunitario e dalle altre misure di coordinamento della finanza pubblica stabilite dalla normativa statale, attraverso le misure previste nell’accordo stesso, ovvero, con a) la progressiva riduzione della somma sostitutiva dell’imposta sul valore aggiunto; b) mediante l’assunzione di oneri relativi all’esercizio di funzioni statali; c) con la rimodulazione delle entrate spettanti alla Regione Valle d’Aosta.
La certezza delle risorse deriva anche dal fatto che l’imposta sostitutiva costituiva una sorta di spada di Damocle per le entrate della Regione: il nuovo ordinamento finanziario è più moderno e definisce le quote di riparto di imposte percette nel territorio valdostano.
Questa condizione crea un legame forte tra la capacità fiscale e le entrate per la Regione. Nel bene e nel male, nel senso che a fronte di una maggiore autonomia conseguono maggiori responsabilità, ma sarà nella capacità di ciascun valdostano contribuire allo sviluppo, sapendo, che ancor più di prima, questo andrà a beneficio del territorio di appartenenza.
Così, oltre alla certezza delle risorse, il nuovo ordinamento finanziario è una base solidissima per affrontare il futuro. Il banco di prova della profonda ragionevolezza di questo nuovo ordinamento finanziario è lo sviluppo economico: se i consumi riprendono a crescere, le imprese a produrre, investire e a generare profitti, si ampliano i margini di autonomia finanziaria della Regione.
Tabella - Impatto federalismo su compartecipazioni e tributi propri
Bilancio regionale e legge finanziaria
Le risorse finanziarie del bilancio regionale per l’anno 2011 sono pari a 1.580 milioni di euro e sono sufficienti a
garantire adeguati livelli di servizio in tutti i settori nei quali è presente l’Amministrazione regionale,
con priorità al servizio sanitario e alle politiche sociali.
Grazie anche alle attente politiche di bilancio, la Regione Valle d’Aosta ha mantenuto una solida struttura finanziaria.
Patto di stabilità
La trattativa con lo Stato, per la definizione del Patto di stabilità per l’anno 2010, è
stata completata e ha portato a una crescita delle spese dell’1 per cento, sia in termini di impegni che di pagamenti,
rispetto all’anno 2009. A seguito di tale accordo è stato necessario monitorare i livelli di spesa al fine di
rispettarne i parametri. La Regione ha sempre rispettato il patto di stabilità con lo Stato.
Il bilancio regionale per il triennio 2011-2013 ha dovuto tener conto degli effetti sulla capacità di spesa della manovra estiva (Legge n. 122 del 2010) attraverso il meccanismo del patto di stabilità.
Il “Patto di Stabilità Interno” è stato inserito nell’ordinamento nazionale dalla Legge finanziaria dello Stato del 1999 che ha stabilito che anche il sistema delle autonomie locali deve concorrere alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica che il Paese ha adottato aderendo al trattato di Maastricht.
Il patto di stabilità interno indica dei risultati da raggiungere, e in questo senso è prescrittivo, ma non pone dei vincoli sulle modalità di raggiungimento dei risultati, che possono essere diversamente calibrate, e in questo senso è programmatico.
Il patto di stabilità prevede una gestione della crescita degli aggregati finanziari di spesa sia in termini di impegni che di pagamenti. E in particolare, per i pagamenti si riferisce sia a quelli derivanti dalla competenza, sia quelli derivanti dagli esercizi precedenti (residui).
In una prima fase il patto di stabilità ha riguardato solo la spesa corrente, dal 2001 è stato esteso anche agli investimenti.
Tali vincoli sulla spesa non considerano l’evoluzione delle entrate, rendendo concreta la possibilità che le amministrazioni abbiano dei fondi a disposizione (derivanti dalle entrate) senza la possibilità di spenderli. Tale dinamica è stata uno dei principali fattori alla base dei consistenti avanzi di amministrazione registrati in passato nei rendiconti regionali.
La procedura del patto di stabilità, per le Regioni a statuto speciale, è definita dall’articolo 77-ter, comma 6 del decreto legge 25 giugno 2008, n.112, convertito in legge 6 agosto 2008, n. 133, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, e prevede l’accordo tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Presidente di ciascuna Regione a statuto speciale e ciascuna Provincia autonoma, con il quale sono fissati gli obiettivi e i vincoli quale concorso alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per l’anno successivo.
Per l’anno 2011, la manovra finanziaria estiva (Legge n. 122 del 2010) ha stabilito il contributo a carico delle regioni a statuto speciale in 500 milioni di euro, di cui alla Regione ne competono 24,3, senza modificare sostanzialmente la procedura di base.
Rating
La certezza delle risorse e la solidità della struttura finanziaria del bilancio regionale sono state oggetto di un’attenta analisi da parte della società di
Rating Fitch che ha confermato alla Valle d’Aosta la rilevante valutazione di AA+.
Il raggiungimento di questo risultato è determinato da un insieme di fattori che possono essere così sintetizzati:
- Serio rigore nel controllo dei conti della Regione Valle d'Aosta;
- Oculata lungimiranza nel determinare i pacchetti di aiuti anti crisi;
- Miglioramento delle spese correnti.
Per la società di Rating Fitch la Regione continua a beneficiare di un’elevata flessibilità di spesa in conto capitale derivante dalla sua buona dotazione infrastrutturale. Tuttavia, Fitch ritiene che la Regione manterrà stabile il livello di spesa per i nuovi investimenti tenuto conto della priorità di sostenere lo sviluppo dell’economia regionale, come anche dimostrato dalla proroga delle misure di sostegno all’economia attuate nel 2009, anche all’anno 2010.