Il Consiglio per le politiche del lavoro

Il Consiglio per le politiche del lavoro è la sede permanente di concertazione e partecipazione delle forze sociali alla programmazione e all'attuazione degli interventi di politica attiva del lavoro.

Nel corso del 2015 il Consiglio, che si è riunito in 4 occasioni, ha rinnovato la propria composizione e ha affrontato diverse tematiche: principalmente la predisposizione del Piano triennale di politica del lavoro, l’avvio di una riflessione in materia di integrazione tra sistemi istruzione e formazione, la preparazione alle misure di inclusione attiva e il sostegno al reddito.

Il Piano di politiche del lavoro per il triennio 2016/18 è in fase di predisposizione. Ai membri del Consiglio sono stati distribuiti due documenti propedeutici al Piano: l’analisi del contesto, a supporto della programmazione e l’analisi delle politiche del lavoro nazionali, i cui profondi cambiamenti derivanti dai decreti attuativi della legge Jobs-act incideranno in modo significativo anche sulle politiche regionali.

Tali documenti saranno approfonditi dai gruppi tecnici al fine della predisposizione del Piano.

Il gruppo Istruzione-formazione-lavoro, volto a favorire un raccordo sempre più stretto tra i tre sistemi, ha affrontato diverse tematiche tra cui l’istruzione degli adulti, l’apprendimento permanente, l’orientamento, il sistema di riconoscimento dei crediti e la certificazione delle competenze, la costruzione di una rete finalizzata a mettere in comune i dati in possesso delle singole strutture regionali, la costruzione di un sistema regionale di istruzione e formazione professionale.

 

Per concretizzare le misure di integrazione tra sistemi istruzione e formazione, il gruppo tecnico costituito tra dipartimenti è composto dai rappresentanti del Dipartimento politiche del lavoro e della formazione e della Sovraintendenza agli studi, con l’incarico di formulare le proposte di revisione del sistema regionale di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP). La riflessione condotta dal gruppo mira a verificare la fattibilità e sostenibilità di un'attuazione complessiva del sistema, secondo la normativa nazionale vigente, che il sistema regionale a oggi non prevede, al fine di mettere a disposizione delle famiglie valdostane un'offerta formativa ampia e articolata che permetta a ogni giovane di trovare il contesto di istruzione o formazione a lui più confacente per crescere e apprendere.

Il gruppo ha quindi elaborato nel corso dell'anno alcuni indirizzi utili al ridisegno dell'offerta e del sistema nella sua interezza, delineando alcune ipotesi di sperimentazione del nuovo modello che saranno sottoposte anche alle parti sociali.

Il sistema IeFP, istituito dalla Legge n. 53 del 28 marzo 2003 e dal successivo decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, prevede la realizzazione di percorsi formativi, di competenza regionale, di durata triennale/quadriennale, rivolti ai giovani di età inferiore ai 18 anni e in possesso del titolo conclusivo del I ciclo di istruzione. Questi percorsi permettono ai giovani di assolvere l'obbligo di istruzione ed esercitare il diritto -dovere all'istruzione e alla formazione nel canale formazione professionale, al pari del canale scolastico ordinario, strutturato su quinquenni.

I percorsi possono essere realizzati sia nel sistema regionale di Istruzione, attraverso la definizione di un'offerta sussidiaria integrativa e complementare, sia nel sistema di formazione professionale, sia nell’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, detto di primo livello, a partire dai 15 anni. In esito è previsto il conseguimento di qualifiche professionali (al termine del triennio) e diplomi professionali (al termine del quadriennio) riconosciuti e spendibili a livello nazionale e comunitario, in quanto compresi in un apposito Repertorio, condiviso tra Stato e Regioni con Accordi del luglio 2011 e del gennaio 2012.

Nell'ambito dell'IeFP la Regione ha inoltre aderito, nell'estate 2015, alla sperimentazione proposta dal Ministero del Lavoro per lo sviluppo del sistema duale, di cui all'Accordo sottoscritto nella seduta del 24 settembre 2015 della Conferenza Stato – Regioni. Anche tale sperimentazione entrerà quindi a far parte della revisione del sistema.