ASSESSORE ATTIVITÀ PRODUTTIVE, ENERGIA E POLITICHE DEL LAVORO

Raimondo Donzel

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Raimondo DonzelIl tema dominante dell’economia dal 2008 ad oggi è stato quello di come affrontare la difficile crisi che ha investito l’economia globale del pianeta ed in modo particolare il sistema produttivo occidentale. Tutte le stime relative ai tempi di durata e della possibile uscita da un periodo negativo per tornare a crescere stabilmente si sono rivelate molto aleatorie; ma nel 2015 molti indicatori economici hanno registrato segnali positivi di ripresa.

Non è facile risalire la china della caduta produttiva e occupazionale, in particolare in un piccolo territorio di montagna come la Valle d’Aosta, dove l’attività industriale ha subito un processo di radicale riconversione che non si è tuttora concluso; ma l’anno in corso, al di là di fenomeni contradditori, conferma che anche da noi non è impossibile invertire la tendenza. Le nostre piccole imprese e i nostri artigiani hanno tenacemente continuato ad investire, mantenendo l’occupazione. E importanti aziende, nazionali e multinazionali, confermano la volontà di perseguire la strada dell’innovazione e della ricerca, realizzando anche brevetti di livello mondiale.

Il terrorismo e la tensione internazionale rendono più incerto e complesso il processo di rilancio. Occorre quindi che la nostra Amministrazione sia ancora più vicina all’imprese e dimostri un maggior dinamismo nel sostenere e implementare le opportunità di sviluppo e di nuovo insediamento.

Lo snellimento della burocrazia, i tempi di risposta, e l’efficacia dell’apparato pubblico diventano un fattore centrale nella costruzione di una nuova politica industriale regionale, che in Valle d’Aosta, sulla scorta dell’esempio di Bolzano, torna dopo anni a non essere più considerata marginale ma un tassello fondamentale da affiancare alla trainante economia turistica, dell’agriturismo e della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, alla luce di una riorganizzazione e razionalizzazione della pubblica amministrazione.

La piccola struttura produttiva industriale e artigianale della Valle d’Aosta, da sola, non ha certo il potenziale per determinare tendenze che sono decise e attuate su scenari mondiali. Ma si presenta, a differenza di quello che alle volte si rappresenta come opinione comune, con molte situazioni di alta eccellenza e competitività in grado  di tenere il passo della sfida globale e può trovare una nicchia produttiva in Valle d’Aosta, che sostenga con attenzione le azioni di riqualificazione e innovazione dei processi produttivi, in un contesto di elevata qualità della vita, dell’ambiente e di sicurezza del sistema.

In questi mesi lo sforzo più rilevante è stato quello di far emergere il potenziale sommerso dell’economia valdostana per rafforzare quel clima di fiducia che è indispensabile a sostenere chi ha il coraggio di investire sul futuro.

Infatti non dobbiamo chiuderci su noi stessi, difendendo rendite di posizione. Dobbiamo aprirci alla collaborazione con altri territori come testimoniano i recenti accordi con la Regione Piemonte, e l’intensificazione dei rapporti con la Macro Regione Alpina, i protocolli d’intesa con i grandi centri di ricerca piemontesi a Ivrea e Torino, al fine di consentire anche alle imprese valdostane di partecipare ai grandi cluster di ricerca.

L’indirizzo di uno sviluppo che sia sempre più ecosostenibile e duraturo e che liberi il potenziale della green economy anche nella nostra Regione può favorire l’innovazione e la ripresa nel settore edilizio, il più colpito dalla crisi, e promuovere al contempo l’immagine turistica e la qualità complessiva della vita dei valdostani. Anche il settore dell’artigianato di tradizione, in questo contesto, può trovare nuova linfa dal dialogo con la modernità. Le nostre radici ci daranno la forza di immaginare un nuovo futuro.

Un passaggio fondamentale di questo approccio complessivo all’ammodernamento di tutti i processi è la costruzione di un vero e proprio sistema di Istruzione e Formazione professionale che permetta ai nostri giovani di mettersi al passo con l’evoluzione in atto nel mondo produttivo, connesso alla razionalizzazione del sistema pubblico, che offra loro nuove e più ampie possibilità di apprendimento, e che consenta alle imprese e agli artigiani di avere manodopera molto qualificata e in grado di crescere professionalmente nel corso della propria esperienza lavorativa.

Infine, è fondamentale l’avvio del progetto di un marchio ombrello/collettivo Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste che si ponga come obiettivo l’unione di tutte le forze produttive di tutti i settori e consenta lo sfruttamento del potenziale sinergico, permettendo così di accrescere la forza dell’impatto sul mercato dei nostri prodotti e dei nostri servizi.

A supporto di tutte queste attività, oltre alla Strategia S3, che ha indirizzato la stesura del POR 2014/2020, sono in fase realizzazione il Programma pluriennale per l’innovazione e lo sviluppo dell’industria e dell’artigianato per il triennio 2016/2018 e il Piano triennale delle politiche del lavoro 2016/2018, che coinvolgendo tutte le Parti sociali in una concertazione costruttiva, consentiranno di dare coerenza ed efficacia ai finanziamenti regionali, statali ed europei.

Avendo assunto l’incarico di Assessore a metà dell’anno, desidero ringraziare chi mi ha preceduto in questo ruolo, Pierluigi Marquis, così come le strutture dell’Assessorato, che hanno dato l’avvio a molti dossier che stiamo attualmente portando a realizzazione.