Tutela del territorio dai rischi naturali

Il territorio di montagna presenta caratteristiche specifiche che necessitano l’adozione di politiche di gestione attive e attente, sia alle esigenze naturali e paesaggistiche, che ai bisogni delle popolazioni che in questi contesti vivono e che qui devono far crescere attività economiche. Il territorio è, infatti, una realtà dinamica, composta non solo da caratteristiche geografiche e agenti fisici, ma anche animata da attività antropiche che sovente ne condizionano l’evoluzione.

Il territorio di montagna ha dato già diversi segnali di eventi particolarmente violenti o diversi da quelli storicamente verificatisi nel passato: crolli di pareti rocciose in alta quota, ripetute colate di detrito da aree deglacializzate in caso di forti temporali, eventi alluvionali in pieno inverno in relazione a rialzi improvvisi delle temperature.

Eventi che richiedono un forte impegno anche conoscitivo e che vedono la Valle d’Aosta, ad esempio, in prima linea nelle collaborazioni con università ed enti di ricerca nazionali e estere e con amministrazioni francesi e svizzere per condividere modelli di gestione e conoscenze.

La conoscenza, non solo delle realtà fisiche, ma anche e soprattutto delle dinamiche sociali e culturali che si sono sviluppate nei secoli, costituisce lo strumento principe di ideazione, valutazione e condivisione delle azioni, a tutti i livelli istituzionali e sociali: conoscere, infatti, aiuta a prevenire. Ecco perché da tempo si sta chiedendo a gran voce di introdurre il concetto di rischio compatibile, anche nell’ordinamento giuridico per poter tenere in dovuta considerazione la cultura di un popolo che da sempre condivide con i rischi idrogeologici.

La cultura della prevenzione, se da una parte è volta alla definizione di norme territoriali e indicazioni strutturali sempre più precise ed efficaci, dall’altra parte non deve dimenticare le attività di formazione, divulgazione e sensibilizzazione del cittadino. La diffusione e la divulgazione delle informazioni al grande pubblico contribuiscono a sensibilizzare il cittadino per renderlo informato sulle scelte operate dalla pubblica amministrazione e più consapevole dell’esistenza di un pericolo naturale.

Il 13 marzo si è svolta la conferenza di presentazione dei risultati dei progetti realizzati nell’ambito della cooperazione territoriale relativamente i rischi naturali in montagna, a valere sul Programma operativo Italia/Francia- Alcotra 2007 - 2013.

Conferenza Gestione dei rischi naturali – 13 Marzo 2015 foto

La conferenza ha permesso di evidenziare che la politica di coesione è una grande occasione per riunire regioni dei differenti stati membri d’Europa in aree caratterizzate da problemi e potenzialità simili, qual è la Macroregione Alpina.

Durante la giornata sono stati presentati i risultati dell’attività svolta dal Dipartimento programmazione, difesa del suolo e risorse idriche nel settennio 2007/2014, che ha portato a sviluppare 2 programmi Italia/Francia e Italia/Svizzera, partecipando alla realizzazione di 16 progetti, dal valore complessivo di 7 milioni 500 mila euro, che hanno riguardato attività di ricerca applicata nell’ambito dei rischi naturali, buone pratiche gestionali in materia di risorse idriche, adeguamento dei sistemi di monitoraggio sismico e nivologico e attività di comunicazione per il rafforzamento della cultura del rischio.

Sulla base dell’esperienza maturata e dello spirito di collaborazione che caratterizza questa zona transfrontaliera, si cercherà di sviluppare, nella prossima programmazione dei Fondi europei relativi al periodo 2014-2020, ulteriori tematiche concentrandosi sulla sostenibilità delle politiche di prevenzione dei rischi naturali tenendo conto della tendenza globale e locale di riduzione delle finanze pubbliche, del cambiamento del clima, delle evoluzioni demografiche e economiche, dei cambiamenti istituzionali nazionali e transfrontalieri e dell’evoluzione della normativa

Il 29 maggio è stata presentata alla stampa la nuova sezione del sito regionale dedicata alle informazioni sulla meteorologia, sul clima, sulle criticità idrogeologiche e sulle cartografie di pericolosità, curata dal Centro funzionale.  La nuova sezione, rinnovata nella grafica e arricchita nei contenuti, è stata realizzata nell’ambio del Progetto RISKNET, con l’obiettivo di offrire informazioni e dati sempre più puntuali e completi, corredati da grafici, fotografie e report.

I contenuti saranno in continuo aggiornamento per fornire agli utenti, in modo immediato, notizie degli eventi in atto, ma anche per consultare banche dati, conoscere le situazioni di dissesto idrogeologico, consultare gli studi sulle serie storiche delle precipitazioni e delle temperatore nella nostra regione. Si evidenzia inoltre la sezione Dove sorge la mia casa? a partire dalla quale è possibile vedere se la propria abitazione sorge o meno in un’area soggetta a pericolosità frane, inondazioni, valanghe.

A partire dal mese di luglio è stata infine resa disponibile anche una applicazione che permette all’utente di consultare le previsioni della località in cui si trova e postare in tempo reale una foto del cielo con un commento e una serie di dati che saranno postati in una pagina dedicata.

Conferenza di presentazione del volume Tra Scosse e sussulti – Storia dei terremoti in Valle d’Aosta foto

Il 17 giugno ė stato presentato alla stampa il volume Tra Scosse e sussulti – Storia dei terremoti in Valle d’Aosta. Il libro, realizzato dalla Struttura attività geologiche dell’Assessorato nell'ambito del progetto europeo CASSAT (Coordinamento e Analisi della Sorveglianza Sismica Alpina Transfrontaliera), raccoglie una ricerca storica e un censimento degli eventi sismici occorsi sul territorio valdostano a partire da un'analisi delle fonti storiche ritrovate negli archivi regionali e nazionali.

Il censimento dei terremoti storici e la loro raccolta ordinata in questo volume contribuiscono alla conservazione della memoria storica, necessaria per la definizione delle scelte future di governance del territorio. Lo studio, realizzato dalla ricercatrice Ornella Maglione nell'ambito del progetto europeo Cassat, è il frutto di più di un anno di ricerca e copre otto secoli di storia, grazie soprattutto alle testimonianze contenute nelle opere di Mercalli (1897) e Baratta (1901) e ai dati riguardanti gli ultimi 100 anni, sui quali invece è stato fatto il grosso lavoro di ricerca e analisi dei dati.

Anche nel 2015, il Centro funzionale regionale si è impegnato nell’organizzazione del Progetto didattico “Mini Meteo – Sono io che faccio le previsioni!”, rivolto alle classi quarte e quinte delle scuole primarie valdostane. L’iniziativa, giunta alla sua quarta edizione, è realizzata per dare ai bambini competenze di lettura e interpretazione delle informazioni meteorologiche.

Le attività del progetto sono state presentate alle scuole nel corso dell’anno scolastico, in occasione di tre incontri. Il primo, con gli insegnanti, per illustrare le iniziative previste e consegnare il materiale didattico per gli approfondimenti in classe. Le classi sono poi state accompagnate in una uscita sul territorio, in visita ad una stazione meteorologica, per scoprire quali sono gli strumenti della meteorologia e apprendere le molteplici attività per le quali serve una buona raccolta dei dati. All’uscita sul territorio è seguita la visita al Centro funzionale regionale, dove i ragazzi dapprima hanno incontrato il meteorologo, che ha spiegato come si effettuano le previsioni meteorologiche, poi hanno approfondito il tema delle frane, delle inondazioni e delle allerte, sia attraverso il gioco sia tramite spiegazioni e esperimenti, come la simulazione di un evento meteo-idrologico per mezzo di un plastico. Alla fine del percorso, i bambini sono stati in grado di leggere un bollettino meteorologico e di tradurre le informazioni essenziali su un totem, fornito dal Centro funzionale regionale, in modo da poter presentare ai coetanei le previsioni per il giorno successivo e iniziare a comprendere quali effetti sul territorio possono generare le situazioni meteorologiche.

Il 21 maggio, alla Cittadella dei giovani di Aosta si è svolta la giornata finale di quest’anno, che ha riunito tutte le classi che hanno aderito all’iniziativa. In programma, originali attività didattiche in un clima di festa con giochi a squadre e sfide tra le scuole, premiazione delle classi vincitrici e esposizione dei lavori prodotti dagli alunni nel corso dell’anno (poster, pannelli, riproduzioni di sensori meteo, etc.). La giornata è stata dedicata a mettere in pratica quanto imparato nel corso delle lezioni e ha dato modo alle diverse classi di confrontarsi e di crescere ulteriormente, analizzando l’intero percorso svolto durante l’anno scolastico. Ciò ha permesso di raggiungere, almeno in parte, l’obiettivo inizialmente prefissato, ovvero diffondere maggiormente la cultura dei rischi naturali sin dalla giovane età, affinché i ragazzi possano crescere con maggiore serenità, ma allo stesso tempo con conoscenza e consapevolezza dei potenziali pericoli, mettendo in atto all’occorrenza comportamenti corretti e responsabili, costituendo essi stessi un esempio da seguire per le loro famiglie.

Nel corso del 2015 è stato realizzato un ampio programma di interventi di manutenzione delle opere di difesa sui versanti e di sistemazione idraulica per circa 5 milioni di euro e un secondo programma è stato avviato per essere realizzato nel corso del 2016 per circa 7 milioni di euro. Gli interventi di manutenzione consistono in riparazioni e rispristino di reti paramassi e opere di sistemazione idraulica, e in disalvei e taglio di vegetazione cresciuta negli alvei.

A questi interventi si aggiungono quelli realizzati per fare fronte ai danni causati da condizioni meteo avverse, in particolare, nei Comuni di Courmayeur, Oyace, Rhêmes-Notre-Dame e Rhêmes-Saint-Georges nei mesi di maggio e di luglio, per quasi 800 mila euro. Con gli interventi si è provveduto a ripristinare opere di difesa spondale danneggiate, in disalvei e pulizie delle aree invase dai detriti.

Frana di Oyace foto

Evento a Rhêmes – torrente Regou foto

Con l'Ordinanza della Protezione civile n. 235/2015, la Regione è subentrata alla gestione commissariale della frana del Mont de la Saxe nella prosecuzione delle attività necessarie per la protezione degli abitati di La Palud e di Entreves in Comune di Courmayeur dal movimento franoso.

I lavori di realizzazione delle opere di protezione dei centri abitati sono terminati, rimanendo da completare solo alcune opere accessorie. I nuovi scenari di evoluzione del sistema franoso elaborati dal prof. Giovanbattista Crosta dell'Università Bicocca di Milano, dall'ing. Paolo Cancelli di Milano e dal dott. Andrea Tamburini di Imageo di Torino indicano un diverso meccanismo di sviluppo del  movimento franoso, anche in relazione agli interventi di drenaggio realizzati, che influisce in modo determinante anche sul livello di urgenza della criticità, riducendolo.

Vallo di La Saxe - Courmayeur foto