Vespa velutina

La sottospecie nigrithorax di Vespa velutina, è originaria della Cina. Segnalata la prima volta in Europa nel 2004 a Bordeaux nel sud-ovest della Francia, dove si è diffusa rapidamente in gran parte del paese. Dalla Francia, nel 2010 V. velutina ha colonizzato il nord della Spagna, Nel 2011 è arrivata in Belgio e Portogallo.

Nel 2012 a Loano in Liguria è stato rinvenuto il primo individuo sul territorio italiano.

 

Ad oggi alcune province italiane sono ormai colonizzate dal calabrone asiatico. In Piemonte nel 2023 e 2024 sono stati rinvenuti e distrutti diversi nidi. Anche in Savoia (FR) è ormai presente da diversi anni.

 

In Francia è stato osservato che in ambiente urbanizzato, le api rappresentano fino al 65% delle prede catturate da V. velutina.

Delle api predate il calabrone asiatico utilizza solo il torace come fonte proteica per l’alimentazione delle larve. Gli adulti, cioè le operaie di V. velutina traggono invece energia nutrendosi principalmente di sostanze zuccherine che estraggono dalla polpa di frutta matura, causando così notevoli danni anche al settore frutticolo.

 

I vari ritrovamenti, talvolta occasionali, in diversi comuni e/o regioni, presuppongono il trasporto passivo del calabrone ad opera dell’uomo.

 

L’arrivo del calabrone asiatico anche nella nostra regione sarebbe pertanto dannoso non solo per le api mellifere ma anche per le colture frutticole e vitivinicole della nostra regione.

 

Come riconoscerla

La maggior parte delle vespe europee sono più piccole rispetto a V. velutina, lunghezza 9-30 mm, mentre il comune calabrone V. Crabro, più tozzo, ad occhio nudo appare appena più grande rispetto a V. velutina, anche se la lunghezza espressa in millimetri che si ritrova in bibliografia è molto simile per entrambe le specie: dai 17 ai 32 mm.

Sicuramente invece il colore aiuta a meglio distinguerle:

  • V. velutina è nota per avere la testa giallo-arancio e l’estremità delle zampe gialle; ha una livrea bruno-nerastra con una banda giallo-arancio sull’addome e una sottile riga gialla sul primo segmento.
  • V. cabro ha l’addome giallo chiaro con bande marroni tendenti al nero. La testa vista frontalmente è gialla e sopra rossiccia. Il torace e le zampe sono neri e bruno rossastri. 

 

Monitoraggio e metodi di lotta

Le api e quindi gli alveari sono una fonte di cibo molto importante per V. velutina, pertanto può essere facilmente riconoscibile davanti agli alveari mentre preda le api, soprattutto da giugno in avanti quando i nidi del calabrone asiatico iniziano ad essere ben popolati e quindi bisognosi di fonti proteiche per allevare la covata. Differentemente dal calabrone comune che, quando preda api le cattura in volo nelle vicinanze degli alveari, V. velutina sosta in volo davanti agli ingressi degli alveari catturando le bottinatrici in entrata e uscita. I nidi primari sono difficilmente visibili, quelli secondari sono solitamente posizionati in alto in luoghi nascosti, pertanto anch’essi difficilmente visibili, se non in autunno quando gli alberi perdono le foglie e i nidi risultano ormai vuoti.

 

 

Trappole per la cattura

Per quanto riguarda le trappole da utilizzare per colpire le regine fondatrici queste debbono essere istallate nel primo periodo primaverile (febbraio/marzo) in modo da attirare le regine di V.velutina appena uscite dall’invernamento e bisognose di nutrirsi di sostanze zuccherine.

 Le trappole permettono di catturare gli adulti di V. velutina, come anche di V. cabro e altre specie di vespe. Le più comuni sono fatte con bottiglie in plastica o vasi di vetro con tappo Tap-Trap®.

Le trappole si possono anche facilmente autocostruire senza valersi del tappo Tap-Trap®: la bottiglia in plastica deve essere tagliata a 3/4 della sua altezza, il tappo va tolto e l’imbuto che se ne ricava deve essere capovolto all’interno della porzione della bottiglia rimasta. Nella parte superiore della struttura si praticano 2 fori per passarci un fil di ferro che servirà ad appendere la trappola. È anche possibile ricavare un tettuccio utilizzando la porzione di un’altra bottiglia, così da evitare che le piogge annacquino l’esca rendendola inefficace.    

Attrattività delle esche da utilizzare in funzione della stagione: in base alle diverse esperienze, le esche preferibili per le prime catture primaverili debbono avere una base zuccherina, si consigliano miscele di birra e zucchero, oppure, secondo alcuni, il cocktail birra, vino bianco (repellente per le api) e sciroppo zuccherino.

Da giugno in avanti invece è sufficiente solo birra chiara. È bene rinnovare l’esca almeno ogni 10/15 giorni, ovviamente controllando bene quali eventuali specie di vespe sono state catturate.

 

Consigli e doveri

Al fine di scongiurare l’arrivo e la diffusione del calabrone asiatico anche in Valle d’Aosta, è necessario che tutti i cittadini collaborino, apicoltori in primis!

 

La segnalazione di rinvenimenti di adulti di V. velutina o nidi sospetti è doverosa.

 

Il contributo di tutti dovrebbe evitare o perlomeno rallentare l’arrivo di questa nuova specie invasiva.

 

Le segnalazioni possono essere indirizzate:

  • Ufficio apicoltura: 0165 275298 – 366 5622363;
  • Servizi Veterinari SC Igiene degli allevamenti e produzioni zootecniche: 335 8725013;
  • Ufficio per la fauna selvatica e ittica: 0165 776210.

 

Per maggiori info visitare: www.stopvelutina.it

 

 

Per gli agricoltori



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