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10:18 - 11/10/2025 


(ANSA) - ROMA, 11 OTT - La normativa vigente stabilisce anche le regole circa gli orari di utilizzo dei riscaldamenti, la data di spegnimento e le temperature massime consentite. Ad esempio nella zona A (le zone più calde dell'Italia) i termosifoni potranno funzionare per un massimo di 6 ore giornaliere e solo fino al 15 marzo; nella zona B per 8 ore al giorno e fino al 31 marzo; nella zona C per 10 ore sempre fino al 31 marzo; nella zona D per 12 ore fino al 15 aprile; in zona E per 14 ore al giorno fino al 15 aprile. La legge stabilisce anche le temperatura dei termostati: 18°C (con una tolleranza fino a 20°C) per tutti gli edifici dedicati ad attività industriali o artigianali; 20°C (con una tolleranza fino a 22°C) per tutti gli altri edifici, ambienti domestici compresi. I sindaci, con propria ordinanza, possono ampliare o ridurre i periodi annuali di esercizio e la durata giornaliera di attivazione degli impianti, nonché stabilire riduzioni di temperatura massima consentita. Allo stesso modo i singoli condomini possono deliberare regole diverse, senza però eccedere i limiti imposti dalla normativa nazionale. Chi non osserva le disposizioni rischia multe salate, da un minimo di 500 euro a un massimo di 3mila euro, cui possono aggiungersi altre multe previste dai Comuni fino a 800 euro. Poiché nei mesi invernali si concentra l'80% dei consumi di gas è probabile un aumento dei prezzi. Ma Assium esorta a vigilare perché il prezzo della materia prima sui mercati registra una sensibile riduzione, con il Psv che nella media di ottobre (0,328 euro a Smc) risulta in calo del 24% rispetto a ottobre 2024 (0,432 euro a Smc). Anche l'indice del Gme registra nello stesso periodo un prezzo medio in diminuzione del 23%. "Questo è il momento opportuno per valutare un cambio di fornitore e ottenere una offerta sul gas più conveniente che ci consenta di risparmiare anche molto sulla spesa relativa al riscaldamento in casa", afferma il presidente Federico Bevilacqua. (ANSA).


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