Archivio mostre e esposizioni

    
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Le mostre in cui Vi è presente
Espressionismo svizzero. Linguaggi degli artisti d’Oltralpe
Ponendosi all’avanguardia per le proposte espositive a livello nazionale, il Museo Archeologico Regionale di Aosta presenta al pubblico per la prima volta in Italia una mostra d’eccezione, frutto della collaborazione scientifica con uno dei più importanti musei d’arte elvetica, il Kunst Museum di Winterthur. Dal 25 giugno al 23 ottobre 2022 il Museo Archeologico Regionale di Aosta accoglierà un’esposizione che si propone di raccontare una stagione straordinaria ma ancora poco conosciuta dell’arte del Novecento, quella dell’Espressionismo svizzero. La mostra, promossa dall’Assessorato Beni culturali Turismo, Sport e Commercio della Regione autonoma Valle d’Aosta, è curata da Daria Jorioz, Andrea Lutz e David Schmidhauser. Grazie ai prestigiosi prestiti provenienti dal Kunst Museum di Winterthur e da una serie di importanti nuclei collezionistici museali e privati svizzeri, la rassegna riunisce per la prima volta capolavori provenienti da tutta l’area geografica elvetica, includendo sia il Ticino sia la zona della Svizzera francese, fino ad ora poco conosciuti dal grande pubblico. Nei primi anni del Novecento furono numerosi gli artisti di provenienza elvetica che trovarono nell’estetica cruda e nei colori forti e simbolici tipici dell’Espressionismo piena espressione di sé e del tempo in cui vivevano. Il movimento si sviluppò gradualmente - dagli inizi alla prima metà del Novecento - in diverse aree geografiche del paese, tanto da definire approcci espressivi e tendenze stilistiche molto diverse tra loro che portarono alla definizione di numerosi gruppi di artisti, per cui si può parlare di ‘plurilinguismo elvetico’. Se da un lato l’influenza del vicino Fauvismo francese si manifestava nei lavori dell’artista Cuno Amiet, precursore dell’Espressionismo svizzero, e a Ginevra nelle intense gamme cromatiche del gruppo Le Falot, dall’altro l’esperienza tedesca del Die Brücke ebbe riscontro nel gruppo lucernese Der Moderne Bund e in quello sorto a Basilea dei Rot-Blau, più interessati al valore simbolico del colore. Ad Ascona, inoltre, si formò il gruppo dell’Orsa Maggiore, rivolto alla rappresentazione dell’idilliaco paesaggio ticinese. Tuttavia, furono numerosi anche quegli artisti che perseguirono una ricerca individuale senza aderire ad alcun gruppo e affrontando i temi più vari: dalla politica alle questioni sociali, dalla sofferenza della guerra alla rappresentazione paesaggistica. Tra gli artisti in mostra non mancano straordinarie figure femminili come quella di Alice Bailly, che verranno valorizzate nel percorso espositivo mostrando ancora una volta un aspetto poco esplorato delle avanguardie europee del Novecento. Il pubblico avrà l’opportunità di ammirare capolavori quali Il grande carosello di Louis Moilliet, Paesaggio a Mendrisiotto di Hermann Scherer, e altre importanti opere dall’inconfondibile tratto crudo tipico della stagione espressionista, come Interno con tre donne di Albert Muller, La lettrice di Hans Berger e il celebre Primavera Grigia di Alice Bailly. Espressionismo svizzero è una grande mostra che ha l’ambizione di riunire la straordinaria varietà di tendenze stilistiche e forme espressive legate all’Espressionismo svizzero del primo Novecento. Un’occasione unica per poter esporre, per la prima volta in Italia, capolavori di una delle avanguardie più significative del XX secolo mai usciti prima d’ora dal territorio elvetico. La mostra, prodotta da Expona di Bolzano in collaborazione con Contemporaea Progetti di Firenze, è accompagnata da un catalogo bilingue italiano/francese edito da Silvana Editoriale con saggi di Daria Jorioz, Caesar Menz, David Schmidhauser, Andrea Lutz, che contiene le immagini di tutte le opere in mostra e sarà acquistabile al prezzo di 26 euro.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
25 Giugno 2022 - 23 Ottobre 2022

Memorie di terra. Storie ordinarie di persone straordinarie
A partire da sabato 8 agosto 2020 riapre al pubblico il Centro Saint-Bénin di Aosta, in Via Festaz 27, con la mostra Memorie di terra. Storie ordinarie di persone straordinarie. L’esposizione, ideata dal film maker Davide Bongiovanni, presenta un progetto audiovisivo inedito sull’importanza della tradizione orale e della memoria collettiva. Pensata come un “contenitore” di storie di vita proiettate nel tempo e nello spazio, la mostra si compone di sei video in cui alcuni personaggi della realtà valdostana si raccontano e ci consegnano le loro esperienze di vita. Il taglio immersivo dei video conduce l’osservatore al centro delle vite di queste persone, rendendole familiari. Una musicista e un pittore, un viticoltore e una guida alpina, un agricoltore e una merlettaia, compongono una narrazione corale, che si svolge tra storie personali e senso di appartenenza, in cui la Valle d’Aosta è al centro del racconto. Davide Bongiovanni ha realizzato l’evento espositivo in collaborazione con Jean-Claude Chincheré, fotografo, Rossella Scalise, autrice dei testi, e Simone Lattanzi, aiuto regista. Memorie di terra è un omaggio alla Valle d’Aosta e alle sue genti, ma anche un progetto culturale che ci invita di ripartire dai valori autentici della tradizione e della cultura immateriale. Il catalogo della mostra, in italiano e francese, pubblicato dalla Tipografia Valdostana, contiene un testo critico di Daria Jorioz, le fotografie di Jean-Claude Chincheré, i contributi di Davide Bongiovanni, Rossella Scalise, Stefania Lusito, ed è acquistabile in mostra al prezzo di 20 euro. L’esposizione Memorie di terra. Storie ordinarie di persone straordinarie resterà aperta fino al 29 novembre 2020, con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso il lunedì. Ingresso 6 euro, ridotto 4 euro. Abbonamento con la mostra Impressionismo tedesco al Museo Archeologico Regionale di Aosta: 10 euro intero, 6 euro ridotto. Ingresso gratuito per i minori di 18 anni e per i possessori della tessera Abbonamento Musei. In rispetto alle norma vigenti, l’ingresso alla mostra è contingentato e si richiede ai visitatori di indossare la mascherina.

Centro Saint-Bénin - Aosta
8 Agosto 2020 - 28 Febbraio 2021

Catalogo
Donato Savin. Il linguaggio della pietra
L’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 9 novembre, alle ore 18, sarà inaugurata, all’Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans di Aosta la mostra Donato Savin. Il linguaggio della pietra. L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, è organizzata dalla Struttura Attività espositive in collaborazione con la Struttura Patrimonio archeologico ed è allestita nello spazio che ha già ospitato nel 2017 la mostra di Marina Torchio Primitivo femmineo. In mostra sono esposte oltre 40 stele, per la maggior parte in pietra, oltre ad alcune sculture in legno, metallo e corno. Le pietre, accuratamente scelte dallo scultore, soprattutto nella zona del Gran Paradiso, ma anche in altri luoghi della Valle d’Aosta, conservano dopo l’intervento dell’artista l’eventuale presenza di licheni di diversi colori sulla superficie e assecondano la venatura litica naturale, diventando sculture totemiche di grande impatto visivo. L’allestimento della mostra è stato concepito creando una sorta di allineamento delle stele contemporanee, tale da richiamare gli allineamenti delle loro “antenate” che si trovano nel sito di Saint-Martin-de-Corléans dalla prima metà del 3000 a.C. Questa esposizione di arte contemporanea — osserva l’Assessore Sammaritani — si inserisce nella programmazione dell’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta e intende porre in relazione le eccellenze artistiche locali con il sito museale di Saint-Martin-de-Corléans. Donato Savin è nato in Valle d’Aosta, a Cogne, nel 1959, dove vive con la sua famiglia e lavora come guardia forestale. Molto giovane, si è avvicinato alla scultura, alla quale si è dedicato da autodidatta. Il suo materiale prediletto per realizzare le sculture, a partire da semplici disegni o da bozzetti in argilla, è la pietra: gneiss del Gran Paradiso, granito, dolomnia, magnetite della miniera di Cogne, marmo verde di Runaz, marmo bardiglio e altre pietre della Valle d’Aosta. Fin da giovane partecipa alla tradizionale Fiera di Sant’Orso, espressione della tradizione artistica e artigianale della nostra Regione. Ha partecipato e realizzato mostre personali e collettive in Valle d’Aosta, in diverse regioni italiane e all’estero. Nel 2017 il Museo della Montagna “Duca degli Abruzzi” di Torino gli ha dedicato una mostra personale. L’esposizione Donato Savin. Il linguaggio della pietra, è corredata da un catalogo edito dalla Tipografia Pesando di Aosta, a cura di Daria Jorioz, con testi di Gianfranco Zidda, Nurye Donatoni in vendita al prezzo di 15 euro. Nel corso del mese di gennaio 2019 verranno proposti al pubblico alcuni laboratori didattici a cura del MAV – Museo dell’Artigianato Valdostano di Tradizione (per informazioni e prenotazioni: tel. 0165 763912). La mostra, visitabile con il biglietto di ingresso all’Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans, resterà aperta fino al 17 febbraio 2019, con il seguente orario: da martedì a domenica, dalle 10 alle 18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive: tel. 0165.275937 Area megalitica Saint-Martin-de Corléans: tel. 0165 552420 e-mail: u-mostre@regione.vda.it www.regione.vda.it MAV – Museo dell’Artigianato Valdostano di Tradizione: tel. 0165 763912

Area archeologica di Saint-Martin-de-Corléans - Aosta
9 Novembre 2018 - 17 Febbraio 2019

Catalogo
Il mondo di Jacovitti
L’Assessorato dell’Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 26 ottobre 2018, alle ore 18, al Centro Saint-Bénin di Aosta, sarà inaugurata la mostra Il mondo di Jacovitti. L’esposizione, a cura di Dino Aloi e Silvia Jacovitti, figlia dell’artista, presenta 250 disegni originali del grande fumettista, attraverso cui sarà possibile ricostruire il percorso di una carriera durata quasi sessant’anni, che ha portato Jacovitti a creare alcuni personaggi indimenticabili che hanno accompagnato intere generazioni di ragazzi. Jacovitti — osserva l’Assessore all’Istruzione e Cultura, Paolo Sammaritani — rappresenta un punto fondamentale dell’umorismo grafico italiano e internazionale. Nonostante siano trascorsi ormai ventun anni dalla morte, il fascino della sua sterminata produzione resta immutato. Schizzi, vignette, tavole di fumetti e illustrazioni compongono l’articolato susseguirsi dei disegni della mostra, alcuni dei quali si potranno vedere in originale per la prima volta. Saranno esposte anche alcune tavole realizzate per oggetti promozionali e 60 disegni di figurine realizzate nel 1954 per l’albo de Il Vittorioso “Genti d’ogni paese”, in cui l’estro di Jacovitti spazia attraverso i cinque continenti raffigurando a modo suo ogni popolo. Ricche di fascino sono alcune tra le prime tavole degli anni Quaranta per Il Vittorioso e altri giornali, veri esempi di calligrafismo disegnato. Tra queste spiccano per bellezza i disegni di Pippo e la guerra, Mandrago, L’Onorevole Tarzan, Pippo in montagna, Giacinto corsaro dipinto e Oreste il guastafeste recentemente tornate in possesso della figlia. Nella sezione dedicata agli esordi si potrà ammirare una delle primissime panoramiche realizzate da Jacovitti a 17 anni, che anticipano le affollatissime tavole che diventeranno, nel corso degli anni, una sorta di suo marchio di produzione, oltre a sei tavole, le uniche rimaste, della storia inedita I tre re, disegnata durante la seconda guerra mondiale. Si passerà dalle tavole del mitico Diario Vitt, realizzato dal 1949 al 1980, vera icona degli studenti di quegli anni, ai diari realizzati da Jac negli anni Ottanta, attraverso le sue collaborazioni con i principali giornali per i ragazzi come Il Vittorioso, Il Giorno dei ragazzi, il Corriere dei Piccoli e Il Giornalino si potranno ammirare gli originali di Cocco Bill, Tom Ficcanaso, Tarallino, Occhio di Pollo, Jack Mandolino, Chicchirino, Cip l’arcipoliziotto e Zorry Kid, che quest’anno compie cinquant’anni (motivo per il quale sarà in mostra un’intera storia di questo personaggio). Fiore all’occhiello dell’esposizione saranno alcune illustrazioni realizzate per Pinocchio, edito nel 1964, riconosciute dai critici come tra le opere più significative della sua carriera. Jacovitti ha frequentato la televisione attraverso la realizzazione di importanti “Caroselli” e di storie andate in onda nel programma cult Supergulp! Le sue affollatissime panoramiche, ricche di centinaia di personaggi e di battute, personificazione dell’Italia di quegli anni, avranno un posto d’onore all’interno dell’esposizione. Il Patentone, gioco dell’oca sul tema automobilistico, sarà riprodotto in grande formato per permettere ai ragazzi di giocare all’interno dello spazio del Centro Saint-Bénin con sagome segna posto e un dado in gommaspugna. Completa la mostra un volume edito da Il Pennino, con contributi critici di Fabio Norcini (critico d’arte), Daria Jorioz (storico dell’arte), Gian Paolo Caprettini (già docente di Semiologia all’Università di Torino), Vincenzo Mollica (giornalista Rai), Gianni Brunoro e Luca Boschi (tra i più importanti jacovittologi italiani), François Corteggiani (autore di Fumetti) e Goffredo Fofi (saggista e critico cinematografico). Il volume è in vendita in mostra a € 30. Il video introduttivo è realizzato da Costantino Sarnelli, Laura Chiotasso e Barbara Forneris di Creative Apsu. Nel periodo di apertura della mostra sono previste due conferenze dedicate all’arte di Jacovitti e un incontro mensile come corso di avvicinamento al fumetto umoristico, tenuto da Claudio Puglia. La mostra Il mondo di Jacovitti resterà aperta sino a domenica 28 aprile 2019 con orario da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. Chiuso il lunedì. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; ridotto 50% Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni. Sarà possibile acquistare un abbonamento con la mostra Ugo Lucio Borga. Collateral damages allestita al Museo Archeologico di Aosta dal 13 ottobre 2018, al costo di 7 euro intero e 5 euro ridotto. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Centro Saint-Bénin: tel. 0165.272687 www.regione.vda.it

Centro Saint-Bénin - Aosta
26 Ottobre 2018 - 28 Aprile 2019

Catalogo
La montagna fotografata, la montagna scolpita. Davide Camisasca e Marco Joly
L’Assessorato dell’Istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 27 ottobre 2017, alle ore 18, sarà inaugurata, presso la Chiesa di San Lorenzo di Aosta, la mostra La montagna fotografata, la montagna scolpita. Davide Camisasca e Marco Joly. La rassegna è la seconda di una serie che mette a confronto le opere di un fotografo e di uno scultore che dialogano all’interno del suggestivo spazio espositivo aostano L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, si compone di oltre 20 fotografie inedite di grandi dimensioni, in bianco e nero, accostate a una selezione di sculture, prevalentemente in legno di noce. Le immagini di Camisasca sono il frutto di un intenso lavoro teso verso una ricerca formale caratterizzata da atmosfere rarefatte, luci ovattate e bianco totale, che trasforma la montagna da luogo fisico a dimensione interiore. Le opere di Marco Joly, in legno e in pietra ollare, narrano scene di vita quotidiana in cui si riscopre la dimensione comunitaria del villaggio, popolata da contadini e pastori, bambini e anziani. Davide Camisasca e Marco Joly - commenta l’Assessore Emily Rini - compongono un percorso espositivo intenso e poetico, che sono certa incanterà il pubblico nel corso della stagione invernale. Fotografia e scultura dialogano in questa mostra con efficacia offrendo suggestioni artistiche di grande qualità espressiva. Davide Camisasca, che risiede a Gressoney-Saint-Jean dal 1972, è guida alpina e fotografo professionista specializzato sul tema della montagna. Ha realizzato mostre personali a Milano, Ginevra, Londra, Torino, Trento e, in più occasioni, in Valle d’Aosta. Ha pubblicato libri fotografici sul Monte Bianco, sul Gran Paradiso, sul Gran San Bernardo, sul Monte Rosa. Ha inoltre dedicato alcuni lavori fotografici al patrimonio paesaggistico e architettonico valdostano. Ha collaborato con riviste italiane e straniere, tra cui Alp, Dove, Gente Viaggi, Sciare, Pentax Family, Meridiani Montagne, Alpes e Berge. Marco Joly, risiede ad Arnad e a partire dal 1974 ha partecipato a tutte le edizioni della Fiera di Sant’Orso. Riproduzioni fotografiche delle sue opere sono apparse su numerose pubblicazioni dedicate alla scultura tradizionale e all’artigianato alpino, tra cui Arte di tradizione in Valle d’Aosta, edito nel 1994, e il secondo volume de La collezione IVAT (Istituto Valdostano per l’artigianato tipico), del 2007. Joly si è aggiudicato il primo premio alla Fiera di Sant’Orso nel 1987, 1988, 1989, 1990, 1991, 1992, 1993, 1994, 1995, 1998 e 1999. Ha vinto il primo premio della Mostra Concorso dell’artigianato valdostano di tradizione di Aosta per cinque anni consecutivi, dal 1984 al 1988, e nel 2004. Nel 2001 ha ricevuto il premio “Don Garino” per la scultura a soggetto religioso. È stato segnalato come uno dei più interessanti e significativi interpreti dell’artigianato valdostano da riviste e quotidiani nazionali e locali. L’esposizione La montagna fotografata, la montagna scolpita. Davide Camisasca e Marco Joly, è corredata da un catalogo edito dalla Tipografia Valdostana, che contiene i testi di Daria Jorioz e Pietro Giglio, in vendita al prezzo di 10 euro. La mostra, con ingresso gratuito, resterà aperta fino al 25 febbraio 2018, con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Chiesa di San Lorenzo: tel. 0165.238127 www.regione.vda.it

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
27 Ottobre 2017 - 25 Febbraio 2018

Giovanni Segantini e i pittori della montagna
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 7 aprile 2017, alle ore 18, sarà inaugurata, presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta, la mostra Giovanni Segantini e i pittori della montagna. L’esposizione, a cura di Filippo Timo e Daniela Magnetti, propone un selezionato percorso che ha come fulcro l’esperienza pittorica di Giovanni Segantini, tra i massimi esponenti del divisionismo italiano, che ha eletto la montagna a proprio soggetto principe, interpretandola in modo personale e innovativo, sia in termini di stile sia di poetica. La selezione di opere proposte in mostra individua e suggerisce uno dei molti possibili percorsi attraverso la pittura di montagna a cavallo tra il XIX e il XX secolo, limitando la propria attenzione ai soli artisti italiani e concentrandosi geograficamente sui lavori dell’arco alpino. Accanto alle opere di Giovanni Segantini, scelte attingendo a uno specifico momento dell’esperienza artistica del pittore, ovvero agli anni giovanili trascorsi in Brianza, compaiono più di cinquanta artisti, a partire da Vittore Grubicy, Emilio Longoni, Baldassarre Longoni, Carlo Fornara, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Lorenzo Delleani, Cesare Maggi, Leonardo Roda, Italo Mus, sino a Fortunato Depero. Accanto alle opere di questi maestri trovano posto i dipinti di almeno tre generazioni di altri artisti che, pur non avendo incontrato tutti la grande notorietà, hanno saputo instaurare un dialogo con i capofila, divenendo anch’essi partecipi di una pagina importante della storia dell'arte italiana. All’interno del grande orizzonte tematico della pittura di montagna, le opere sono state organizzate in sette sezioni, oltre a quella dedicata a Segantini che vede esposto lo splendido olio su tela La raccolta dei bozzoli (1882-1883), così scandite: le vedute estive, le scene di vita campestre e contadina, i paesaggi antropizzati, i ricordi alpini, i laghi, i tramonti e i notturni, le vedute dei grandi paesaggi innevati. A queste si aggiunge una sezione dedicata a Italo Mus, il pittore valdostano più noto e ammirato del XX secolo, di cui ricorre nel 2017 il cinquantesimo anniversario della scomparsa. La mostra Giovanni Segantini e i pittori di montagna è corredata da un catalogo riccamente illustrato, con testi di Annie-Paule Quinsac, Filippo Timo, Daria Jorioz, Daniela Magnetti, Marco Albino Ferrari, Maurizio Scudiero, Luca Minella, Beatrice Buscaroli. Il volume, edito da Skira, è acquistabile in mostra al prezzo di 36 euro. L’esposizione resterà aperta sino a domenica 24 settembre 2017, dalle 9 alle 19, tutti i giorni. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; 4 euro per i soci del Touring Club Italiano e 3 euro Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole. Sarà possibile acquistare un abbonamento con la mostra Edward Burtynsky. L’uomo e la terra, aperta dal 29 aprile al 1° ottobre 2017 al Centro Saint-Bénin di Aosta, al costo di 10 euro intero e 6 euro ridotto.

Link video YouTube: https://youtu.be/xIKYfRbjBFg

Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Museo Archeologico Regionale: tel. 0165.275902 u-mostre@regione.vda.it www.regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale - Aosta
7 Aprile 2017 - 24 Settembre 2017

Catalogo
Cattedrali di ghiaccio. Vittorio Sella, Himalaya 1909
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 4 novembre 2016, alle ore 18, presso il Centro Saint-Bénin di Aosta, sarà inaugurata la mostra Cattedrali di ghiaccio. Vittorio Sella, Himalaya 1909. L’esposizione, che vuole essere un omaggio a Vittorio Sella, tra i più grandi fotografi di montagna di tutti i tempi, ripercorre la straordinaria spedizione himalayana al seguito di Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi. La mostra, curata da Daria Jorioz e Paolo Repetto, in collaborazione con la Fondazione Sella onlus di Biella, propone oltre 50 fotografie di Vittorio Sella di grande equilibrio formale e di rigorosa perfezione tecnica. Le immagini in mostra, risalenti al 1909, sono tutte vintage (stampate nell’anno stesso dello scatto) e appartengono ad un’ampia collezione privata. La mostra Cattedrali di ghiaccio. Vittorio Sella. Himalaya 1909 è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese, riccamente illustrato, curato da Daria Jorioz e Paolo Repetto, edito da Nuvole Rosse Edizioni, acquistabile in mostra al prezzo di 20 euro. L’esposizione resterà aperta sino a domenica 26 marzo 2017, dal martedì alla domenica, ore 10-13 e 14-18, chiuso il lunedì. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; 3 euro per i soci del Touring Club Italiano e Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole. Sarà inoltre possibile acquistare un abbonamento con la mostra AlpiMagia. Riti, leggende e misteri dei popoli alpini di Stefano Torrione, visitabile fino al 19 febbraio 2017 al Museo Archeologico Regionale di Aosta, al costo di 10 euro intero e 6 euro ridotto. Nel corso della mostra sono previste attività didattiche per le scuole e visite guidate. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta Assessorato istruzione e cultura, Attività espositive: tel. 0165.275937 u-mostre@regione.vda.it Centro Saint-Bénin: tel. 0165.272687 www.regione.vda.it

Centro Saint-Bénin - Aosta
4 Novembre 2016 - 26 Marzo 2017

Catalogo
L'acquerello oggi
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta ha inaugurato giovedì 30 luglio 2015, presso la Chiesa di San Lorenzo di Aosta la mostra "L’Acquerello oggi", una panoramica sullo stato dell’arte dell’acquerello contemporaneo, attraverso l’esposizione delle opere di sei maestri internazionali e dell’acquerellista valdostano Pasqualino Fracasso. Gli artisti in mostra sono Ali Abbas Syed, Chien Chung Wei, Janine Gallizia, Jeannie McGuire, David Poxon, Stanislaw Zoladz e lo stesso Fracasso. Questi acquerellisti provengono da paesi e culture distanti tra loro quali l’Australia, il Belgio, Taiwan, la Svezia, il Pakistan, gli Stati Uniti e le loro opere documentano la vitalità e l’attualità di una tecnica pittorica spesso considerata erroneamente un’arte minore. La mostra, che propone al pubblico trentacinque opere, cinque per ogni artista, con vari soggetti che vanno dal paesaggio alla natura morta, dai ritratti alle vedute urbane, può considerarsi la prima collettiva in Europa di questi artisti, presenti all’inaugurazione, alcuni dei quali espongono per la prima volta in Italia.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
30 Luglio 2015 - 25 Ottobre 2015

Catalogo
Davide Camisasca. Lost in Japan.
Venerdì 19 giugno, nella sede espositiva Hôtel des États di Aosta, è stata inaugurata la mostra fotografica Davide Camisasca. Lost in Japan. Il progetto espositivo ripercorre il viaggio che il fotografo valdostano Davide Camisasca ha realizzato in Giappone nell’ottobre 2012. Il reportage, di elevata valenza antropologica, documenta la cultura, la vita quotidiana e l’ambiente del Giappone, toccando città e luoghi di grande interesse, quali Tokyo, Kyoto, Koyasan, Takayama, Kanazawa e le Alpi giapponesi. La mostra fotografica, curata da Daria Jorioz, propone al pubblico una sintesi di questo ampio reportage - che si compone di oltre trecento immagini - con una selezione di trentotto stampe a colori di grandi dimensioni e di alta qualità che ci offrono un ritratto intenso ed autentico del Giappone contemporaneo. Il progetto Lost in Japan se da un lato conserva intatto il carattere documentario proprio del reportage, basti citare ad esempio lo scatto dedicato al Tokyo Dome che illustra la sfrenata passione nipponica per il baseball, dall’altro lato pare giocato nel solco della più autentica street photography.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
19 Giugno 2015 - 27 Settembre 2015

Davide Camisasca. Glace et Glaciers
Organizzata dall’Assessorato, l’esposizione presenterà al pubblico parigino venti fotografie scattate dall’artista tra il 2008 e il 2012: un’esplorazione inedita dei ghiacciai da parte di un fotografo la cui maestria porta a guardare in modo diverso lo spettacolo della natura. Le montagne della Valle d’Aosta e il territorio del Monte Rosa, in particolare, diventano i protagonisti assoluti di questa ricerca fotografica, dove la qualità delle immagini evidenzia la grandezza silenziosa e la potenza di questo straordinario patrimonio naturale.

Maison du Val d'Aoste. Paris - Parigi (FR)
25 Settembre 2012 - 13 Gennaio 2013

Catalogo
Espace Porta Decumana - Aosta
25 Marzo 2011 - 2 Luglio 2011


Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
7 Giugno 2008 - 5 Ottobre 2008


Espace Porta Decumana - Aosta
27 Ottobre 2007 - 2 Febbraio 2008


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
20 Ottobre 2007 - 10 Febbraio 2008


- Aosta
24 Giugno 2006 - 15 Ottobre 2006


Museo Archeologico Regionale - Aosta
2 Dicembre 2005 - 7 Maggio 2006


Museo Archeologico Regionale - Aosta
1 Giugno 2005 - 23 Ottobre 2005


Centro Saint-Bénin - Aosta
14 Maggio 2005 - 25 Settembre 2005


Centro Saint-Bénin - Aosta
18 Dicembre 2004 - 3 Aprile 2005


Museo Archeologico Regionale - Aosta
6 Dicembre 2003 - 13 Aprile 2004


Espace Porta Decumana - Aosta
24 Ottobre 2003 - 18 Gennaio 2004


Tour Fromage - Aosta
19 Luglio 2003 - 12 Ottobre 2003


Espace Porta Decumana - Aosta
12 Luglio 2003 - 12 Ottobre 2003


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
28 Giugno 2003 - 21 Settembre 2003


Tour Fromage - Aosta
21 Marzo 2003 - 1 Maggio 2003


Museo Archeologico Regionale - Aosta
21 Dicembre 2002 - 13 Maggio 2003


Tour Fromage - Aosta
6 Ottobre 2002 - 17 Novembre 2002


Tour Fromage - Aosta
12 Luglio 2002 - 29 Settembre 2002


Museo Archeologico Regionale - Aosta
14 Giugno 2002 - 27 Ottobre 2002


Museo Archeologico Regionale - Aosta
14 Dicembre 2001 - 7 Aprile 2002


- Aosta
28 Giugno 2001 - 15 Ottobre 2001


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
18 Novembre 2000 - 14 Gennaio 2001


Centro Saint-Bénin - Aosta
15 Luglio 2000 - 8 Ottobre 2000


Centro Saint-Bénin - Aosta
15 Luglio 2000 - 8 Ottobre 2000


Museo Archeologico Regionale - Aosta
10 Luglio 1999 - 10 Ottobre 1999


Museo Archeologico Regionale - Aosta
24 Aprile 1999 - 4 Luglio 1999


Museo Archeologico Regionale - Aosta
24 Aprile 1999 - 4 Luglio 1999


Centro Saint-Bénin - Aosta
12 Dicembre 1998 - 5 Aprile 1999


Museo Archeologico Regionale - Aosta
13 Dicembre 1997 - 26 Aprile 1998


Museo Archeologico Regionale - Aosta
24 Aprile 1997 - 12 Ottobre 1997




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