Piano di controllo della specie cinghiale

Il cinghiale, come gli altri ungulati, ha visto accrescere progressivamente negli ultimi anni il numero degli effettivi sul territorio, colonizzando anche aree non proprie alla specie, arrecando gravi danni alle produzioni agricole.

La Regione, al fine di contrastare tale fenomeno, ha effettuato, fin dal 1996, ai sensi della legge regionale 64/1994, il controllo della specie. Con deliberazione della Giunta regionale n. 289 del 26 febbraio 2015, è stato quindi approvato il nuovo piano di controllo della specie cinghiale per il periodo 2015/2019.

La normativa regionale prevede che l’attività di controllo sia effettuata dal personale del Corpo forestale della Valle d’Aosta, con l’eventuale ausilio dei proprietari e/o conduttori dei fondi nel cui perimetro siano stati riscontrati danni, purché muniti del porto d’arma per l’esercizio venatorio, e di cacciatori esperti sulla specie cinghiale e sulle modalità di prelievo e cattura della stessa, qualificati attraverso appositi corsi di formazione riconosciuti dalla Regione.

L’attività di controllo è svolta soprattutto laddove non è tecnicamente possibile e/o economicamente conveniente porre in atto efficaci strutture di prevenzione dei danni a protezione delle colture. I prelievi sono effettuati per mezzo di catture tramite recinti meccanici, abbattimenti individuali alla cerca o all’aspetto, impiego della girata, effettuazione di piccole braccate.

Per l’effettuazione dell’attività di controllo della specie cinghiale è previsto l’utilizzo obbligatorio di proiettili privi di piombo, che non consentono il rilascio di contaminanti nelle carni degli animali abbattuti; inoltre tutti gli animali prelevati devono obbligatoriamente essere conferiti al Centro di lavorazione dei selvatici, in Comune di Arnad, che provvede all’acquisto della carne e alla sua successiva commercializzazione.

Per l’anno in corso, il ricavato della Regione per la cessione della carne dei cinghiali prelevati in attività di controllo è di circa 11 mila 500 euro.

Questi i dati sugli abbattimenti effettuati sino al 30 ottobre 2015, a cui occorre aggiungere quelli effettuati in attività di caccia (94 capi):

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