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Nouvelle
Esposizione dal 29 novembre al 6 aprile
08:54 - 22/11/2025

(ANSA) - AOSTA, 22 NOV - E' dedicato al pittore, scultore e disegnatore colombiano Fernando Botero (1932-2023) il progetto espositivo ospitato dal 29 novembre al 6 aprile prossimi al Forte di Bard. Denominata "Tecnica monumentale", l'esposizione ripercorre l'intera carriera dell'artista, mettendo in luce la complementarità tra le diverse tecniche da lui praticate e le motivazioni che hanno guidato le sue scelte stilistiche dagli anni Quaranta del '900 alle ultime opere, realizzate a Monaco tra il 2019 e il 2023. "Il pubblico potrà scoprire alcune opere di gioventù ancora poco note, il lavoro degli ultimi anni e diversi inediti provenienti dalla collezione dell'artista stesso" si legge nella presentazione. Noto a livello mondiale per le sue figure dalle forme piene ed esuberanti, Fernando Botero si è cimentato nelle tecniche più diverse: dall'acquarello al pastello, dalla pittura ad olio all'affresco, dal disegno a carboncino, inchiostro o bistro, fino al taglio del marmo e alla fusione in bronzo. "L'artista colombiano cerca in ogni tecnica - prosegue la presentazione - un apporto specifico alla definizione del suo stile personale e inconfondibile, basato sull'esaltazione dei volumi: il tratto limpido del disegno li definisce con precisione, gli accordi cromatici della pittura gli conferiscono forza e pienezza, mentre la scultura li magnifica in tre dimensioni. Nell'arte di Botero, ogni tecnica e ogni tema, anche quelli più modesti, anche quelli convenzionalmente riservati al piccolo formato, accedono a supporti di grandi dimensioni e prendono così parte alla sua opera monumentale". La mostra presenta oltre cento opere, organizzate in sette sezioni tematiche, ed è allestita nelle sale delle Cannoniere. Verranno esposti per la prima volta alcuni schizzi preparatori, accanto alle grandi pitture finite, oltre ad opere emblematiche come "Autoritratto con Arcangelo" (2015), in cui l'artista si ritrae nell'arte del dipingere, diverse versioni di Leda e il cigno, Venere, e Il ratto di Europa, in cui si confronta con i grandi temi dell'arte classica, o ancora "Terremoto" (2000), a raccontare un'artista per cui l'arte è, prima di tutto, un gesto d'amore. (ANSA).
