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>>>ANSA/Dl Sport,trattativa last minute dopo i rilievi del Colle
Ultimi voti in Parlamento prima delle ferie, si valuta stralcio
19:38 - 03/08/2025

(di Michela Suglia)
(ANSA) - ROMA, 03 AGO - Un rush finale col brivido. Il
Parlamento sta per chiudere i battenti per la pausa estiva, ma
si tratta ancora sul decreto sport. Pesano i rilievi formali
filtrati dal Quirinale su due norme aggiunte in corso d'opera e
considerate dal Colle poco urgenti per giustificare un decreto.
Una riguarda Sport e salute, la società governativa a cui
passerebbe l'organizzazione e gestione di eventi sportivi che
ottengono contributi pubblici sopra i 5 milioni di euro. L'altra
sulla Commissione indipendente per la verifica dei conti delle
federazioni sportive professionistiche, in primis calcio e
basket. Articoli che potrebbero essere stralciati dalla
maggioranza oppure, se restano, certificare un braccio di ferro
con il Colle. Pericoloso anche perché sempre più frequente,
denuncia l'opposizione. Il 'verdetto' nelle prossime ore.
Domani infatti, al Senato, sarà il D-day del decretone che
contiene norme clou per l'organizzazione e gestione dei prossimi
grandi eventi sportivi: dalle Olimpiadi invernali Milano-Cortina
alla Coppa America che si disputerà a Napoli fra due anni. In
mattinata si riunirà la commissione Bilancio per il parere. E'
il primo step di giornata ed è lì che potrebbe concretizzarsi
l'eventuale passo indietro del governo. Motivazioni tecniche
legate ai conti, sarebbe la formula per uscire elegantemente
dall'impasse. Subito dopo, la palla passerà alla commissione
Cultura e sport per dare il mandato al relatore e nel pomeriggio
il provvedimento è atteso in aula. Sulla carta, è questo
l'ultimo passaggio dopo l'ok incassato alla Camera il 29 luglio,
già a fatica. Oppure il penultimo nel caso in cui, correggendo
il testo, si dovrà necessariamente tornare a Montecitorio per
ratificare le modifiche. Per ora fonti di governo si mostrano
fiduciose: riflessioni sono in corso, qualche limatura ci sarà -
poco consistente o molto più ampia, spiegano - e alla fine lo
scontro istituzionale sarà evitato.
Del resto già a luglio un incidente con il Colle era stato
sventato proprio sul decreto sport. Colpa di un emendamento di
maggioranza finalizzato ad allungare al 2033 l'operatività della
Simico, la società di gestione delle infrastrutture della
Milano-Cortina. Questione poco affine alla decretazione
'urgenza, era emerso dalla presidenza della Repubblica. Alla
fine, era stato ritirato ma riapparso poco dopo nel decreto
economia. Ora, sullo sport, i nodi sono più complessi. Il più
intricato riguarda l'articolo 9 quater con cui Palazzo Chigi
impone di fatto la società Salute e sport, dal 2023 guidata da
Marco Mezzaroma, subentrando nell'organizzazione e gestione di
mega eventi beneficiari di 5 o più milioni di fondi pubblici,
come la Coppa Davis o gli Europei del volley 2026.
Originariamente, l'emendamento riguardava il coordinamento e
monitoraggio delle Atp finals, il torneo di tennis a Torino. Ma
sull'ultima versione (più ampia per contenuto) il centrodestra è
più restio a cambiamenti, ammettono fonti governative. A costo
di costringere il Quirinale, successivamente, a rinviare il
decreto alle Camere. Sarebbe invece più disponibile a correggere
l'articolo 11 che disciplina la commissione dei 'controllori'
delle federazioni di professionisti. La novità incide anche sui
costi di funzionamento, complessivamente circa 3,5 milioni di
cui 1,9 graverebbero sulle federazioni.
Se la mediazione riuscirà, i tempi per la conversione in
legge (entro il 29 agosto) si allungheranno ma non troppo. Nel
passaggio Senato-Camera, la partita si chiuderebbe comunque tra
mercoledì e giovedì a Montecitorio. Al massimo il giorno dopo,
ma non oltre. E in ogni caso - confida il centrodestra - la
Camera si limiterebbe a esaminare di nuovo solo le parti del
decreto modificate. A quel punto, potrebbe calare il sipario sui
lavori parlamentari. Segnato, come da tradizione, da un ingorgo
incrociato di decreti da chiudere rapidamente fra le due Camere,
per non sforare Ferragosto. In particolare, a Montecitorio
restano da definire il decreto economia e la delega sulle
proroghe sullo spettacolo, già approvato al Senato, ed
eventualmente un ritorno del dl sport. Al Senato in ballo la
delega fiscale e il disegno di legge sulla montagna, molto caro
al ministro leghista Calderoli. (ANSA).