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Cia, a rischio dazi Usa Pecorino romano, Prosecco e vini Dop (2)
Sardegna e Toscana le più vulnerabili.Fini, "sforzo diplomatico"
10:02 - 12/03/2025

(ANSA) - ROMA, 12 MAR - Tra i prodotti Made in Italy che trovano negli Stati Uniti il principale sbocco, in termini di incidenza percentuale sulle vendite oltrefrontiera, al primo posto - nell'analisi di di Cia-Agricoltori Italiani su dati Nomisma e Ufficio studi confederale, si colloca il sidro, una nicchia di eccellenza che destina il 72% del suo export al mercato americano (per un valore di circa 109 milioni di euro nel 2024), seguito dal Pecorino Romano (prodotto al 90% in Sardegna) tra i più sostituibili in quanto consumato prevalentemente grattugiato, il cui export negli Usa vale il 57% di quello complessivo (quasi 151 milioni di euro). L'arrivo di nuove tariffe rischia di tagliare di netto il loro mercato oltreoceano, con quote difficilmente rimpiazzabili in altre aree geografiche. Discorso a parte sul vino italiano, per il quale gli Usa sono la prima piazza mondiale con circa 1,9 miliardi di euro fatturati nel 2024, ma con "esposizioni" più forti di altre a seconda delle tipologie e denominazioni. A dipendere maggiormente dagli Stati Uniti per il proprio export sono i vini bianchi Dop del Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, con una quota del 48% e un valore esportato di 138 milioni di euro nel 2024; i vini rossi toscani Dop (40%, 290 milioni), i vini rossi piemontesi Dop (31%, 121 milioni) e il Prosecco Dop (27%, 491 milioni). Grandi numeri che i dazi possono scombinare, lasciando strada libera ai competitor di aggredire una fetta di mercato molto appetibile: dal Malbec argentino, allo Shiraz australiano, fino al Merlot cileno. Anche per l'olio d'oliva italiano gli Stati Uniti hanno un peso significativo, pari al 32% del proprio export (937 milioni di euro nel 2024), ma meno sostituibile nella spesa degli americani, e così a scendere per i liquori (26%, 143 milioni). (ANSA).