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>>>ANSA/ Si mobilita il mondo del libro, 'Giuli cambi rotta'
In due anni persi 100 milioni. Pd e M5s: 'Basta tagli'
17:10 - 16/09/2024

(di Mauretta Capuano) (ANSA) - ROMA, 16 SET - Librerie, case editrici, biblioteche, tutta la filiera del mondo del libro e della lettura scende in campo per chiedere al nuovo ministro della Cultura, Alessandro Giuli "un cambio di rotta rispetto alle politiche degli ultimi due anni". Il settore, ricordano, vale 3,5 miliardi di fatturato e circa 70mila addetti, compreso l'indotto. Un grido d'allarme che si sofferma sulle misure adottate nell'ultimo biennio che "hanno sottratto alla filiera del libro risorse per circa 100 milioni". La richiesta è dunque di "avviare già con la nuova Legge di Bilancio una revisione della Carta Cultura Giovani e del Merito che ha finora mancato l'obiettivo di raggiungere una significativa platea di giovani, il ripristino del fondo speciale da 30 milioni per le biblioteche non più rinnovato dopo il 2023, l'incremento delle risorse per il credito d'imposta riconosciuto alle librerie, nuove risorse a difesa della bibliodiversità e del pluralismo nella produzione editoriale". Immediato il sostegno del M5s e del Pd che chiedono a Giuli di voltare pagina e prestare ascolto alle categorie del mondo culturale "provate da due anni disastrosi". "Sosteniamo convintamente le sacrosante rivendicazioni che la filiera del libro rivolge ad Alessandro Giuli. Il neoministro ha il dovere di segnare una netta discontinuità rispetto al disastroso suo predecessore, anche su questo fronte. In manovra metteremo in campo ogni strumento utile a dare ad editori, librai e bibliotecari, le risposte che chiedono" dicono i deputati M5S in Commissione Cultura Antonio Caso, Anna Laura Orrico e Gaetano Amato. "Dal mondo dell'editoria arriva una sonora bocciatura all'azione del governo Meloni che in questi due anni, con il ministro Sangiuliano, ha messo in campo politiche fallimentari a 360 gradi" afferma la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Irene Manzi. "La 'continuità nella discontinuità' evocata dalla Meloni sarebbe un atroce fallimento, Giuli non perda altro tempo non accetteremo ulteriori tagli alla cultura anche in questa manovra di bilancio" dice Manzi. Le Associazioni e i loro presidenti, dall'Aie ad Adei, da Ali-Confcommercio al Sil, da Uelci ad Aib chiedono "un incontro con il ministro per discutere di una nuova legge di sistema per il libro, incontro che non si è mai concretizzato con il suo predecessore". "La mancata crescita del mercato del libro in questa prima parte dell'anno in termini monetari si traduce, tenendo conto dell'inflazione, in una riduzione in termini reali. La filiera editoriale è un settore robusto, ma se non si affrontano le fragilità in termini di debolezza dei tassi di lettura nel paese, soprattutto al Sud, esiguità di investimenti pubblici in promozione della lettura, diritto allo studio, sostegno alle imprese, sarà molto ridotta la nostra capacità di affrontare le nuove sfide, tra cui l'impatto dell'intelligenza artificiale" dicono le Associazioni a Giuli. Tra gli interventi immediati già con la prossima Legge di Bilanci chiedono: la proroga della scadenza per la registrazione dei neodiciottenni, alle Carte Cultura Giovani e del Merito, la conferma della dotazione finanziaria a 190 milioni e il ripristino dell'universalità, seppur salvaguardando il maggior favore per i meno abbienti. Il rifinanziamento del fondo speciale da 30 milioni per l'acquisto di nuovi libri nelle librerie di prossimità da parte delle biblioteche e l'incremento delle risorse destinate al credito d'imposta riconosciuto alle librerie in compensazione di tasse, spese e contributi e l'introduzione di un credito d'imposta destinato alle imprese editoriali indipendenti con fatturati entro i 2 milioni di euro. Necessario anche ridurre gli effetti inflazionistici sui prezzi dei libri, avere incentivi specifici per l'innovazione e accrescere l'impegno del Centro per il libro e la lettura attraverso un aumento dei fondi. (ANSA).