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Premio Saint - Vincent per i professionisti della montagna |

Premio Toni Gobbi
per la più significativa realizzazione alpinistica internazionale di una guida alpina con un cliente a:
CHRISTOPHE PROFIT
Per la sua decima salita del 9 aprile 2007 sulla parete Nord dell’Eiger lungo la via Heckmair con un cliente. Una salita che si distingue per la capacità di interpretare e trasmettere nella professione di guida alpina i valori della montagna e dell’alpinismo maturati nella propria esperienza di uomo di montagna e alpinista ad altissimo livello.
“Ho sempre desiderato diventare guida fin dalla mia infanzia… E’ un modo di ravvivare e prolungare la mia passione, di fare uso della mia esperienza, di trasmettere e condividere tutto ciò che la montagna può regalarci.” Christophe Profit
Figlio degli spazi infiniti di Normandia, scanditi da scogliere atlantiche e dolci praterie, Christophe Profit si innamora prestissimo delle alte terre. Appena 16enne comincia la sua storia con l’arrampicata che lo porterà nel 1980 a svolgere il servizio militare a Chamonix nello sceltissimo Groupe militaire de haute montagne (GMHM). Nel 1986 diventa guida di alta montagna. Una scelta che fa proprio nel pieno della esperienza di alpinista e climber di altissimo livello. Profit, infatti, è stato uno dei più propositivi e attivi alpinsti degli anni ’80. Un vero riferimento e capo scuola che, con le sue salite, solitarie e veloci sulle grandi pareti alpine, ha sperimentato una visione personale, “moderna” e incisiva di affrontare la montagna. Un’esperienza da grandissimo interprete che non gli ha impedito di continuare nel segno dell’alpinismo e della grande montagna con una scelta, quella della sua professione di guida alpina, che prescinde dalla velocità o dalla lentezza con cui si salgono le grandi o piccole pareti, ma si fonda sull’esperienza e sulla passione maturata e nella volontà di trasmetterla agli altri.
Un esempio è proprio la sua decima salita con un cliente sulla famosa parete nord dell’Eiger per la quale gli è stato assegnato il Premio Toni Gobbi della prima edizione del Premio St Vincent. Anche con questa salita, il 47enne Profit ha saputo rivivere e riscoprire per l’ennesima volta l’immensa parete godendone i ritmi e la natura insieme al suo compagno e cliente. Un percorso dall’alpinismo di punta a quello di guida alpina che viene evidenziato anche nell’articolo pubblicato su Planetmountain.com proprio in occasione dell’ultima salita dell’Eiger come guida.
“Dieci volte sulla nord dell’Eiger da guida alpina con un cliente. Di questi tempi in cui tutto appare “normale” in alpinismo e non, compresa la salita della mitica parete nord dell’Orco, potrebbe sembrare una non notizia. Ma basta dare un nome alla guida in alpina in questione per capire che, invece, c’è molto da dire. Sì, perché è della guida alpina Christophe Profit che stiamo parlando. Quello stesso Profit protagonista e inventore, negli anni ’80, della stagione in cui tutti i sacri canoni dell’alpinismo, tutti i “problemi” delle Alpi, vennero misurati (e bruciati?) con salite fino ad allora assolutamente impensabili, per concezione e velocità.
Quelle di Profit erano salite supersoniche, solitarie, plurime. Racchiudevano insomma tutte le difficoltà massime che l’alpinismo aveva affrontato fino ad allora. In poche parole era nata la stagione della velocità e dei concatenamenti. E naturalmente la Nord dell’Eiger è stata uno dei “terreni di gioco” per eccellenza per le scorribande di Profit. Nel 1985 è sua, infatti, la prima ascensione in solitaria, in inverno e in giornata o meglio in sole dieci ore, della grande nord dell’Oberland bernese. Una salita impensabile per l’epoca.
Sempre nel 1985 porta ancora la sua firma il concatenamento - una novità assoluta per concezione e spirito - del trittico delle tra grandi nord “impossibili”: Eiger, Cervino e Grandes Jorasses (per la via del Linceul) naturalmente in sole 24 ore. Un exploit bissato poi, nel marzo 1987, dal tour de force di Sperone Croz alle Grandes Jorasses, Nord dell’Eiger per la via Heckmair e via Schmid del Cervino in solitaria invernale e nel tempo, naturalmente record, di 42 ore…
Potremmo raccontare anche dell’incredibile ed elegantissima danza solitaria (e senza corda) sulla Diretta Americana sulla ovest del Petit Dru, salita in sole tre ore e dieci minuti nel 1982. Oppure delle 32 ore “no stop” per la cavalcata solitaria sulla cresta integrale di Peuterey. E ancora, nel 1991, del suo autentico capolavoro himalayano sulla cresta nord ovest del K2 dove tracciò una via nuova con Pierre Béghin.
Potremmo parlare a lungo delle grandi salite di questo fantastico alpinista. Ma la notizia oggi è che la 47enne Guida alpina francese Christophe Profit il 9 aprile 2007 ha accompagnato per la decima volta un cliente, il signor Valery Guillebon, sulla cima dell’Eiger per la parete Nord. La notizia è proprio questa! Perchè non si pensi che salite come queste non abbiano nulla a che vedere con quel grande alpinismo che si misura con tutte le stagioni della vita, e trascende qualsiasi velocità.”
Da PlanetMountain.com
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